La cantina di Loris Gallina ha tanti eredi perché ha cinque figli, ma il padre promette bene e quindi si spera che qualcuno proseguirà la sua opera sulla qualità.
Siamo sulle colline di Valdobbiadene, quasi a Saccol, e il nome ci è stato segnalato da una comune conoscenza. Iniziò il nonno, con un’azienda familiare come si usava ai tempi, in proprietà. Il nonno faceva formaggio, perché aveva una malga sul Cesen.
Il papà di Loris cominciò a coltivare la vite, all’80% viti di prosecco, e la saga è cominciata. Si trovano in una posizione privilegiata, a 280 slm, un terreno che dà una produzione di vini leggeri da uve gentili di alta qualità, e ora il prosecco è docg.
Il terreno è composto da un substrato profondo limoso-calcareo-argilloso, ha un sensibile tenore di carboidrati, mentre la quantità di sostanze organiche defluisce verso il basso. Pertanto questa zona è particolarmente adatta alla cultura dei vitigni.
Per la lavorazione dei vigneti, adotta il metodo in contro spalliera, cioè il “Guyot capovolto”, con una densità di duemilacento piante per ettaro: tale metodo influisce positivamente sul vigore della vite: ne risulta un migliore equilibrio vegetativo, determinando un ottimo risultato per quanto riguarda la qualità durante la vendemmia.
Azienda agricola Loris Gallina
Via Roccat e Ferrari 34
Loc. Saccol-Valdobbiadene (TV)
Tel/fax 0423.975814
Cell.335.6477187
Email: ale.valgallina@gmail.com
sabato 11 dicembre 2010
venerdì 10 dicembre 2010
L'azienda agricola Lucchetta e il Calpena
L'azienda agricola Lucchetta viene condotta unicamente dalla famiglia Lucchetta (da Giuseppe, Mario, Alessandro e Marco) che, attraverso limitata produzione e gestione mirata del vigneto, rispetto delle tradizioni e l'ausilio delle moderne tecnologie in cantina offre un prodotto di elevata qualità, riconosciuta anche da prestigiosi concorsi enologici regionali, nazionali ed internazionali.
L'azienda attualmente è costituita da un corpo unico che ricopre una superficie di circa 50 ettari. Circa metà di questi sono adibiti a vigneto mentre i rimanenti a coltivazioni erbacee e prato stabile.
Marcello Lucchetta, proveniente da una famiglia di remote tradizioni viticole, vendette la vigna che aveva ereditato dal padre sita a Pieve di Soligo ed acquistò un piccolo fondo rustico posto sulle colline di Conegliano in Via Calpena.
Il termine Calpena non designa semplicemente una via ma una vera e propria località collinare sita tra Conegliano e la frazione di Ogliano confinando con le località Gai (San Vendemmiano) e Castello Roganzuolo. Nel passato questa zona apparteneva a varie famiglie nobiliari. Le ville di quest'ultime sono poste sulla prima catena di colline (l'odierna Monticella) fronte la pianura. Dietro di esse continuano le colline sino ad arrivare alle prealpi, coperte soprattutto da vigneti e in parte da olivi (da cui deriva il nome Ogliano, dato ad una piccola frazione di Conegliano per la sua vocazione all'olivicoltura apprezzata in tempi antichi anche dai romani).
Il "CALPENA" è un CONEGLIANO e VALDOBBIADENE PROSECCO SPUMANTE D.O.C. Extra Dry, con il 100% di Prosecco della pregiata varietà Balbi prodotte sui terreni collinari dell’azienda utilizzando l’ottica della agricoltura ecosostenibile; le uve vengono interamente raccolte a mano con selezione accurata dei grappoli piccoli e spargoli.
Dopo breve macerazione pellicolare e pressatura soffice così da estrarre solo il mosto fiore che proviene dal cuore dell'acino, viene effettuata la decantazione statica e fermentazione a bassa temperatura con lieviti selezionati; la chiarifica in modo naturale, presa di spuma in autoclave con rifermentazione molto lenta a basse temperature ed imbottigliamento.
Email: info@lucchettavini.com
http://www.lucchettavini.com/
via Calpena, 38 31015 Conegliano - TV - Italia
tel. +39 0438 32564 - fax +39 0438 35279
L'azienda attualmente è costituita da un corpo unico che ricopre una superficie di circa 50 ettari. Circa metà di questi sono adibiti a vigneto mentre i rimanenti a coltivazioni erbacee e prato stabile.
Marcello Lucchetta, proveniente da una famiglia di remote tradizioni viticole, vendette la vigna che aveva ereditato dal padre sita a Pieve di Soligo ed acquistò un piccolo fondo rustico posto sulle colline di Conegliano in Via Calpena.
Il termine Calpena non designa semplicemente una via ma una vera e propria località collinare sita tra Conegliano e la frazione di Ogliano confinando con le località Gai (San Vendemmiano) e Castello Roganzuolo. Nel passato questa zona apparteneva a varie famiglie nobiliari. Le ville di quest'ultime sono poste sulla prima catena di colline (l'odierna Monticella) fronte la pianura. Dietro di esse continuano le colline sino ad arrivare alle prealpi, coperte soprattutto da vigneti e in parte da olivi (da cui deriva il nome Ogliano, dato ad una piccola frazione di Conegliano per la sua vocazione all'olivicoltura apprezzata in tempi antichi anche dai romani).
Il "CALPENA" è un CONEGLIANO e VALDOBBIADENE PROSECCO SPUMANTE D.O.C. Extra Dry, con il 100% di Prosecco della pregiata varietà Balbi prodotte sui terreni collinari dell’azienda utilizzando l’ottica della agricoltura ecosostenibile; le uve vengono interamente raccolte a mano con selezione accurata dei grappoli piccoli e spargoli.
Dopo breve macerazione pellicolare e pressatura soffice così da estrarre solo il mosto fiore che proviene dal cuore dell'acino, viene effettuata la decantazione statica e fermentazione a bassa temperatura con lieviti selezionati; la chiarifica in modo naturale, presa di spuma in autoclave con rifermentazione molto lenta a basse temperature ed imbottigliamento.
Email: info@lucchettavini.com
http://www.lucchettavini.com/
via Calpena, 38 31015 Conegliano - TV - Italia
tel. +39 0438 32564 - fax +39 0438 35279
giovedì 9 dicembre 2010
Il mondo finanziario partecipa alle iniziative del 3° Festival Europeo del Gusto
Il 3° Festival Europeo del Gusto, promosso dalla associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, ha suscitato l'interesse di molti operatori del settore finanziario, a conferma che laddove ci si impegna per valorizzare le energie imprenditoriali, vi è spazio per originali sinergie.
Imprenditori di dieci Regioni italiane e dieci Paesi Europei del settore turistico ed agroalimentare si sono confrontati con giornalisti e comunicatori, per dare spazio a quelle aziende piccole e medie che solitamente non conoscono le prime pagine dei giornali.
Così l'attenzione del mondo finanziario si è concretizzata nel partenariato che l'Ufficio dei Promotori Finanziari di Bassano del Grappa di Banca Mediolanum ha voluto concedere alla manifestazione internazionale.
"Non si è trattato di una semplice sponsorizzazione – osserva Laura Panizutti, dell'Ufficio dei Promotori Finanziari di Bassano del Grappa di Banca Mediolanum, -, ma di una vera e propria partnership,con interventi nel corso degli incontri e dei dibattiti, non solo per presentare i prodotti e la filosofia di Banca Mediolanum, ma per portare un contributo concreto alle tematiche affrontate. In un certo senso, gli imprenditori hanno 'sentito' una presenza diversa,affidabile".
La presenza di Banca Mediolanum conferma una scelta e una vocazione del Gruppo Bancario di essere vicino alle iniziative che si svolgono nelle comunità locali, al fine di dare una visibilità sul territorio e di sostenere con convinzione le attività culturali,sportive e del tempo libero che il mondo del volontariato organizza ed esprime.
Il sistema delle banche di credito cooperativo, proprio per la loto stessa natura, ha contribuito al Festival con la partecipazione nella Terraferma Veneziana di Banca Santo Stefano, impegnata a sostenere a Scorzè le iniziative di valorizzazione della Terra del Tiepolo. A Nervesa della Battaglia, nella zona del Montello trevigiano, Banca della Marca ha appoggiato l'iniziativa di donare ai bambini del secondo ciclo delle scuole elementari un materiale didattico di educazione alimentare, Viaggio dentro la Vita.
Infine , sempre nella zona di Montebelluna, Carlo Costacurta, agente in attività finanziaria, apprezzato e stimato professionista nel settore del leasing (in tutti i campi), ha voluto partecipare al progetto del Festival, sia dal punto di vista del sostegno economico che della partecipazione ai diversi eventi in programma.
Costacurta, che rappresenta una primaria società di brokeraggio del settore leasing e dei finanziamenti, ha osservato che “.....l'attività professionale non deve estraniarsi dalle iniziative che il mondo imprenditoriale sviluppa, al fine di valorizzare al meglio il tessuto economico locale. Vi è, alla base, una convinzione profonda che l'identità culturale debba essere salvaguardata : vivo ed opero in una comunità e sento una responsabilità sociale precisa nei suoi confronti.”
Imprenditori di dieci Regioni italiane e dieci Paesi Europei del settore turistico ed agroalimentare si sono confrontati con giornalisti e comunicatori, per dare spazio a quelle aziende piccole e medie che solitamente non conoscono le prime pagine dei giornali.
Così l'attenzione del mondo finanziario si è concretizzata nel partenariato che l'Ufficio dei Promotori Finanziari di Bassano del Grappa di Banca Mediolanum ha voluto concedere alla manifestazione internazionale.
"Non si è trattato di una semplice sponsorizzazione – osserva Laura Panizutti, dell'Ufficio dei Promotori Finanziari di Bassano del Grappa di Banca Mediolanum, -, ma di una vera e propria partnership,con interventi nel corso degli incontri e dei dibattiti, non solo per presentare i prodotti e la filosofia di Banca Mediolanum, ma per portare un contributo concreto alle tematiche affrontate. In un certo senso, gli imprenditori hanno 'sentito' una presenza diversa,affidabile".
La presenza di Banca Mediolanum conferma una scelta e una vocazione del Gruppo Bancario di essere vicino alle iniziative che si svolgono nelle comunità locali, al fine di dare una visibilità sul territorio e di sostenere con convinzione le attività culturali,sportive e del tempo libero che il mondo del volontariato organizza ed esprime.
Il sistema delle banche di credito cooperativo, proprio per la loto stessa natura, ha contribuito al Festival con la partecipazione nella Terraferma Veneziana di Banca Santo Stefano, impegnata a sostenere a Scorzè le iniziative di valorizzazione della Terra del Tiepolo. A Nervesa della Battaglia, nella zona del Montello trevigiano, Banca della Marca ha appoggiato l'iniziativa di donare ai bambini del secondo ciclo delle scuole elementari un materiale didattico di educazione alimentare, Viaggio dentro la Vita.
Infine , sempre nella zona di Montebelluna, Carlo Costacurta, agente in attività finanziaria, apprezzato e stimato professionista nel settore del leasing (in tutti i campi), ha voluto partecipare al progetto del Festival, sia dal punto di vista del sostegno economico che della partecipazione ai diversi eventi in programma.
Costacurta, che rappresenta una primaria società di brokeraggio del settore leasing e dei finanziamenti, ha osservato che “.....l'attività professionale non deve estraniarsi dalle iniziative che il mondo imprenditoriale sviluppa, al fine di valorizzare al meglio il tessuto economico locale. Vi è, alla base, una convinzione profonda che l'identità culturale debba essere salvaguardata : vivo ed opero in una comunità e sento una responsabilità sociale precisa nei suoi confronti.”
mercoledì 8 dicembre 2010
Le Visite Gustose alla Pasticceria Cargnello di Col San Martino
I Comunicatori del Festival Europeo del Gusto si sono fermati più volte a 'consumare' una colazione, nelle prime ore del mattino, alla Pasticceria Cargnello di Col San Martino.
L'ambiente è luminoso, pulito, con un arredamento di sobria eleganza ( ben lontano dagli effetti kitsch di certi locali o dal minimalismo esasperato di altri).
Un fornito angolo di lettura accompagna gli avventori che vogliano trascorrere qualche scampolo di tempo non alienato in questa autentica bomboniera.
Buono il caffè (ottenuto dalla scelta e dalla combinazione personalizzata delle materie prime) ; ottime le brioches, con una scelta davvero inusitata e ampia.
Certamente un indirizzo da segnarsi con convinzione!
Via Giarentine, 1
31010 Farra di Soligo Treviso
0438 898115
L'ambiente è luminoso, pulito, con un arredamento di sobria eleganza ( ben lontano dagli effetti kitsch di certi locali o dal minimalismo esasperato di altri).
Un fornito angolo di lettura accompagna gli avventori che vogliano trascorrere qualche scampolo di tempo non alienato in questa autentica bomboniera.
Buono il caffè (ottenuto dalla scelta e dalla combinazione personalizzata delle materie prime) ; ottime le brioches, con una scelta davvero inusitata e ampia.
Certamente un indirizzo da segnarsi con convinzione!
Via Giarentine, 1
31010 Farra di Soligo Treviso
0438 898115
lunedì 6 dicembre 2010
Il Prosecco Docg frizzante Conegliano Valdobbiadene del Grappolo
Abbiamo assaggiato il vino del Grappolo, azienda vitivinicola a San Pietro di Feletto. E’ un vino frizzante, il Prosecco Docg frizzante Conegliano Valdobbiadene, dal colore giallo paglierino scarico, con riflessi tendenti al verdolino, con un finissimo perlage, ottenuto per fermentazione naturale a pressione moderata. I profumi fruttati che richiamano la mela verde, la banana, gli agrumi e i profumi floreali, dai fiori d’acacia al glicine. Questi profumo si ripetono al palato.
COLORE :GIALLO PAGLIERINO SCARICO CON RIFLESSI VERDOGNOLI.
PROFUMO: FRUTTATO, INTENSO, PERSONALISSIMO, SUADENTE.
SAPORE: ELEGANTE E RAFFINATO, GIUSTAMENTE ACIDULO E ARMONICAMENTE BILANCIATO, VELLUTATO, IN PERFETTOEQUILIBRIO GUSTO - OLFATTIVO.
ABBINAMENTO: IL CONEGLIANO VALDOBBIADENE DOCG SI PRESENTA COME UN VINO DA TUTTO PASTO O DA APERITIVO, DA CONSUMARE IN COMPAGNIA.
LA TEMPERATURA DI SERVIZIO È DI 5° - 7° C
Via S. MICHELE 99 - SAN PIETRO DI FELETTO (TV) -
Cell. 348 2235424 - Tel. 0438 60608
Email: az.agr.ilgrappolo@alice.it
http://www.viniilgrappolo.com
COLORE :GIALLO PAGLIERINO SCARICO CON RIFLESSI VERDOGNOLI.
PROFUMO: FRUTTATO, INTENSO, PERSONALISSIMO, SUADENTE.
SAPORE: ELEGANTE E RAFFINATO, GIUSTAMENTE ACIDULO E ARMONICAMENTE BILANCIATO, VELLUTATO, IN PERFETTOEQUILIBRIO GUSTO - OLFATTIVO.
ABBINAMENTO: IL CONEGLIANO VALDOBBIADENE DOCG SI PRESENTA COME UN VINO DA TUTTO PASTO O DA APERITIVO, DA CONSUMARE IN COMPAGNIA.
LA TEMPERATURA DI SERVIZIO È DI 5° - 7° C
Via S. MICHELE 99 - SAN PIETRO DI FELETTO (TV) -
Cell. 348 2235424 - Tel. 0438 60608
Email: az.agr.ilgrappolo@alice.it
http://www.viniilgrappolo.com
La Serbia
Ci sono stato diverse volte in Serbia, e mi sono innamorato di quello che ho visto. Belgrado è un misto di una nostra città e di una Napoli che non so porre in quale periodo storico, anche se ora le ferite più evidenti della guerra sono state cancellate. Ricordo un taxista, gentilissimo, dopo che avevo sbagliato l’uscita al ponte della Sava, personale competente al Metropol, e così via.
Nel Veneto risiede un terzo di tutti gli immigrati dalla repubblica ex jugoslava in Italia: 23.000 persone. Nel solo capoluogo di Vicenza, dove gli immigrati sono il 13% (rispetto ad una media provinciale del 10%), con una provenienza che copre oltre 100 Stati e che si differenzia ulteriormente sulla base di diverse provenienze etnico-culturali, tra le comunità nazionali di imprenditori e lavoratori autonomi quella proveniente dalla Serbia risulta (come nel caso di Trieste), la più numerosa. Su scala regionale seconda è la provincia di Treviso, dove sono presenti circa 6.000 serbi.
La Serbia sta cercando di recuperare sé stessa e la propria identità dopo un recente passato disastroso: non va dimenticato che se i bombardamenti le hanno ridotto in macerie molte industrie, la sua cultura imprenditoriale rimane intatta e simile a quella veneta.
Nel corso degli incontri svoltisi negli ultimi tempi tra i rappresentanti diplomatici serbi e le delegazioni degli imprenditori locali, è stato posto in rilievo che il Veneto può rappresentare un partner importantissimo per il Paese ex-jugoslavo, non soltanto perchè nel territorio è presente una comunità serba determinata e laboriosa: anche la vicinanza e la mentalità imprenditoriale comune favoriscono rapporti più stretti tra i due Paesi.
Il paese balcanico costituisce indubbiamente un interessante partner economico per il Veneto, grazie a settori molto qualificati come il metalmeccanico, il tessile-abbigliamento, l'alimentare e il vinicolo.
Da parte degli operatori economici regionali sta quindi crescendo l’interesse verso il futuro prossimo del Paese balcanico, alle opportunità derivanti dalla seconda fase della privatizzazione, agli investimenti nel mercato locale e perché la Serbia, avendo sottoscritto un importante accordo in base al quale tutte le merci ivi prodotte possono essere esportate in Russia senza dazi, può rappresentare una buona base di partenza verso quel mercato.
La Serbia si trova in due parti geografiche distinte dell'Europa. nella parte settentrionale della Repubblica si trova il bassopiano centro-europeo, mentre la parte meridionale è costituita da colline e monti. Più di 15 vette superano i 2.000 metri sul livello del mare. La Serbia offre una grande ricchezza di luoghi naturali, tra cui cinque parchi nazionali. I principali fiumi navigabili sono il Danubio, la Sava e la Tisa. Il Danubio, il fiume più lungo d'Europa, percorre circa 600 km lungo il paese. Il clima predominante della Serbia è quello continentale, tendente al Mediterraneo nella zona a sud.
Belgrado (o Beograd) è la capitale e l'"anima" della Serbia moderna. Si affaccia sulla confluenza della Sava e del Danubio. Nel corso della sua lunga storia è stata distrutta e ricostruita numerose volte. Oggi è una città moderna con circa 2 milioni di abitanti. Belgrado offre ai suoi visitatori un ricco programma culturale ed artistico, eventi sportivi, molti musei e monumenti culturali e storici.
La Vojvodina è la parte settentrionale della Serbia. È formata dalle regioni di Backa, Srem e Banat. I fiumi Danubio, Tisa e Sava attraversano questa zona per lo più pianeggiante. In questa regione si trovano affascinanti città come Novi Sad, che spesso hanno conservato il loro patrimonio culturale barocco. La parte più grande della Vojvodina è formata da villaggi e terreni agricoli con immensi campi di girasole, frumento e altre colture.
La regione a sud di Belgrado è il cuore della Serbia, dove il turismo è molto sviluppato. Qui si trovano numerose colline e montagne basse. E' il luogo dove i re serbi avevano costruito la loro capitale, ma anche dove furono costruiti i monasteri più belli dell'ortodossia serba. I festival folcloristici e la musica gitana, come il Guca Festival, conferiscono a questa zona un fascino particolare.
Nel Veneto risiede un terzo di tutti gli immigrati dalla repubblica ex jugoslava in Italia: 23.000 persone. Nel solo capoluogo di Vicenza, dove gli immigrati sono il 13% (rispetto ad una media provinciale del 10%), con una provenienza che copre oltre 100 Stati e che si differenzia ulteriormente sulla base di diverse provenienze etnico-culturali, tra le comunità nazionali di imprenditori e lavoratori autonomi quella proveniente dalla Serbia risulta (come nel caso di Trieste), la più numerosa. Su scala regionale seconda è la provincia di Treviso, dove sono presenti circa 6.000 serbi.
La Serbia sta cercando di recuperare sé stessa e la propria identità dopo un recente passato disastroso: non va dimenticato che se i bombardamenti le hanno ridotto in macerie molte industrie, la sua cultura imprenditoriale rimane intatta e simile a quella veneta.
Nel corso degli incontri svoltisi negli ultimi tempi tra i rappresentanti diplomatici serbi e le delegazioni degli imprenditori locali, è stato posto in rilievo che il Veneto può rappresentare un partner importantissimo per il Paese ex-jugoslavo, non soltanto perchè nel territorio è presente una comunità serba determinata e laboriosa: anche la vicinanza e la mentalità imprenditoriale comune favoriscono rapporti più stretti tra i due Paesi.
Il paese balcanico costituisce indubbiamente un interessante partner economico per il Veneto, grazie a settori molto qualificati come il metalmeccanico, il tessile-abbigliamento, l'alimentare e il vinicolo.
Da parte degli operatori economici regionali sta quindi crescendo l’interesse verso il futuro prossimo del Paese balcanico, alle opportunità derivanti dalla seconda fase della privatizzazione, agli investimenti nel mercato locale e perché la Serbia, avendo sottoscritto un importante accordo in base al quale tutte le merci ivi prodotte possono essere esportate in Russia senza dazi, può rappresentare una buona base di partenza verso quel mercato.
La Serbia si trova in due parti geografiche distinte dell'Europa. nella parte settentrionale della Repubblica si trova il bassopiano centro-europeo, mentre la parte meridionale è costituita da colline e monti. Più di 15 vette superano i 2.000 metri sul livello del mare. La Serbia offre una grande ricchezza di luoghi naturali, tra cui cinque parchi nazionali. I principali fiumi navigabili sono il Danubio, la Sava e la Tisa. Il Danubio, il fiume più lungo d'Europa, percorre circa 600 km lungo il paese. Il clima predominante della Serbia è quello continentale, tendente al Mediterraneo nella zona a sud.
Belgrado (o Beograd) è la capitale e l'"anima" della Serbia moderna. Si affaccia sulla confluenza della Sava e del Danubio. Nel corso della sua lunga storia è stata distrutta e ricostruita numerose volte. Oggi è una città moderna con circa 2 milioni di abitanti. Belgrado offre ai suoi visitatori un ricco programma culturale ed artistico, eventi sportivi, molti musei e monumenti culturali e storici.
La Vojvodina è la parte settentrionale della Serbia. È formata dalle regioni di Backa, Srem e Banat. I fiumi Danubio, Tisa e Sava attraversano questa zona per lo più pianeggiante. In questa regione si trovano affascinanti città come Novi Sad, che spesso hanno conservato il loro patrimonio culturale barocco. La parte più grande della Vojvodina è formata da villaggi e terreni agricoli con immensi campi di girasole, frumento e altre colture.
La regione a sud di Belgrado è il cuore della Serbia, dove il turismo è molto sviluppato. Qui si trovano numerose colline e montagne basse. E' il luogo dove i re serbi avevano costruito la loro capitale, ma anche dove furono costruiti i monasteri più belli dell'ortodossia serba. I festival folcloristici e la musica gitana, come il Guca Festival, conferiscono a questa zona un fascino particolare.
domenica 5 dicembre 2010
L’unicità di Trieste nel Nordest
L’unificazione all’Italia avvenne nel1918, ma tale annessione retrocesse Trieste al ruolo di “porto qualunque”, avendo perso, una volta svincolata dal contesto mitteleuropeo, la sua unicità.
Il secondo conflitto mondiale comportò la perdita delle terre della penisola Istriana, e della costa dalmata, passate alla neocostituita Jugoslavia, e la storia della città in quel buio periodo, è caratterizzata da numerose e tristi vicende, leggi foibe, molte delle quali gettano ancora oggi, dopo più di mezzo secolo, oscure ombre. La sorte della città, pretesa dalla Jugoslavia, rimase incerta per lungo tempo: in attesa di definizione, l’entroterra venne diviso in due parti, l’una amministrata dagli angloamericani e l’altra dagli jugoslavi. Nello specifico, la città fu soggetta all’amministrazione alleata con la costituzione del Territorio Libero di Trieste. Solo nel 1954, con la firma del Memorandum di Londra, Trieste e il suo entroterra furono definitivamente restituiti all’Italia.
Ma il periodo buio non finì: invecchiamento della popolazione, industria in crisi, e così via. Ci fu lentamente la nascita di nuovi orizzonti, e poi ci fu il dissolvimento dell’exJugoslavia, che tra l’altro comportò una crisi del commercio.
Ora Trieste ha un compito più importante: i popoli veneti sono sì divisi, in Europa, fra tre stati nazionali, ma l’abbattimento delle frontiere, fra poco sparirà anche quella croata, pone Trieste al centro gravitazionale, cultura, trasporti e così via, presente ora solo in embrione. Venezia resta la memoria storica, ma Trieste può rappresentare il presente economico dei popoli di quest’area. Ora che non ci sono più ideologie guerrafondaie, non a caso i veneti hanno accolto sempre i foresti, dai romani in poi, ci può essere nuova vita e nuova linfa per questa parte delle Venezie e del Veneto nella sua totalità e per i vicini popoli..
Il secondo conflitto mondiale comportò la perdita delle terre della penisola Istriana, e della costa dalmata, passate alla neocostituita Jugoslavia, e la storia della città in quel buio periodo, è caratterizzata da numerose e tristi vicende, leggi foibe, molte delle quali gettano ancora oggi, dopo più di mezzo secolo, oscure ombre. La sorte della città, pretesa dalla Jugoslavia, rimase incerta per lungo tempo: in attesa di definizione, l’entroterra venne diviso in due parti, l’una amministrata dagli angloamericani e l’altra dagli jugoslavi. Nello specifico, la città fu soggetta all’amministrazione alleata con la costituzione del Territorio Libero di Trieste. Solo nel 1954, con la firma del Memorandum di Londra, Trieste e il suo entroterra furono definitivamente restituiti all’Italia.
Ma il periodo buio non finì: invecchiamento della popolazione, industria in crisi, e così via. Ci fu lentamente la nascita di nuovi orizzonti, e poi ci fu il dissolvimento dell’exJugoslavia, che tra l’altro comportò una crisi del commercio.
Ora Trieste ha un compito più importante: i popoli veneti sono sì divisi, in Europa, fra tre stati nazionali, ma l’abbattimento delle frontiere, fra poco sparirà anche quella croata, pone Trieste al centro gravitazionale, cultura, trasporti e così via, presente ora solo in embrione. Venezia resta la memoria storica, ma Trieste può rappresentare il presente economico dei popoli di quest’area. Ora che non ci sono più ideologie guerrafondaie, non a caso i veneti hanno accolto sempre i foresti, dai romani in poi, ci può essere nuova vita e nuova linfa per questa parte delle Venezie e del Veneto nella sua totalità e per i vicini popoli..
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