sabato 29 maggio 2010

Festa della Filanda 2010 a Salzano

Inaugurazione dei locali restaurati e festa per tutta la comunità




La Festa della Filanda 2010 è in programma il 4, 5 e 6 giugno prossimi e vuole valorizzare la Filanda Romanin-Jacur, e a riportare quest’importante setificio al centro dell'attenzione della cittadinanza e della vita sociale e culturale del paese.

La Filanda Romanin-Jacur è stata, infatti, in funzione a Salzano per circa ottant'anni a partire dalla sua costruzione (1872) e ha rappresentato una indiscutibile fonte di benessere economico e sociale per la comunità locale, dando lavoro, contemporaneamente a più di 250 donne.

Negli ultimi anni, l'Amministrazione Comunale ha avviato e promosso una serie di iniziative, di interventi e di attività volte a recuperare e valorizzare questo complesso da un punto di vista sia strutturale sia culturale e aggregativo.

La Festa della Filanda si colloca, in questo panorama, come occasione significativa per riproporre, in stretta collaborazione con l’Istituto di Zoologia Agraria di Padova – Sezione di Bachicoltura, il ciclo produttivo della seta, dalla coltivazione dei gelsi, all’allevamento dei bachi dalla formazione dei bozzoli sino alla vera e propria trattura del filo di seta ad opera di alcune ex filandine - preziosa memoria storica della Filanda - con cui l’Amministrazione Comunale ha mantenuto i contatti.

Nella mattinata del 5 giugno saranno inaugurati i locali recentemente restaurati: una nuova parte della Filanda viene infatti restituita alla comunità; dalle ore 9.30, alla presenza del Sindaco, dell’Assessore ai Lavori Pubblici e dei progettisti che hanno curato il restauro, verranno illustrati i lavori di recupero e la destinazione d’uso degli spazi.

La partecipazione diretta delle associazioni e dei gruppi culturali, ciascuno con le proprie peculiarità, sta inoltre caratterizzando questa iniziativa come una vera e propria festa popolare, riproponendo anche la dimensione del mercato artigianale e dei prodotti della terra, nel pieno recupero delle tradizioni e delle peculiarità che costituiscono l’identità delle nostre comunità locali.

In questo processo sono state inoltre coinvolte le famiglie straniere che vivono sul territorio “contaminando” in modo proficuo la nostra cultura con la cultura dei loro Paesi di origine, in modo da facilitare un inserimento positivo di queste persone nel tessuto sociale salzanese e promuovere processi di conoscenza reciproca (nella tradizionale “frasca”, per il pranzo della domenica, oltre ai piatti tradizionali della cucina veneta saranno disponibili pietanze di “cucina internazionale”).

Venerdì 4 giugno i Giornalisti e i Comunicatori dell'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto incontrano alle ore 17,00 l'Amministrazione Comunale e i Cittadini di Salzano sul tema : " La Filanda di Salzano : una risorsa per tutto il territorio".



www.filandadisalzano.it

mercoledì 26 maggio 2010

L’azienda agricola Cunial, orgogliosa dei suoi vini del Piave

Una mattina piuttosto sul prestino sono stato trascinato a Campodipietra, una zona rinomata per i suoi vini da tempo immemorabile. Per trovare l’azienda agricola Cunial, occorre andare a Campobernardo, frazioncina di Salgareda, che mai avevo sentito nominare prima di allora, quasi a ridosso dell’autostrada A4. Campobernardo ha la particolarità di presentare una grande varietà di terreni e di microclimi, il che consente ad un’azienda agricola di differenziare i propri vini, anche rispetto ai vicini.


Loro producono pinot bianco, un rosato di raboso piuttosto particolare, un verduzzo, che deriva dal ramandolo friulano, fra i vari vitigni.

L’azienda è condotta dai patriarchi, due fratelli, ma i giovani sembrano essersi inseriti bene. A breve inaugureranno la nuova cantina in paese, ma quel che ci ha rallegrato è stato il sistema di vendita, quasi esclusivamente a privati, importante con i tempi che corrono. Inoltre, hanno una rivendita ad Arzergrande, nella frazione di Vallonga, in provincia di Padova, zona non nota per la produzione enoica. Ricordiamo che hanno offerto i vini per la festa del Casone Azzurro, riscuotendo un bel successo, grazie anche alle ragazze del Angels Bar.

Sono fieri di essere in questa zona, tranquilla nonostante tutto, fieri di essere nella zona del Piave: è una cosa particolarmente sentita questa particolarità, che consente loro, anche grazie alla loro maestria, di fare dei buoni prodotti.



Società Agricola Ca' Bonetto S.s

Via Bonetto, 8

31040 Campobernardo di Salgareda Tv

Tel. Fax 0422 804907

E-mail cunialdavide@yahoo.it

http://www.cunialvinipiave.it/

lunedì 24 maggio 2010

Ae Do Rode, un ristorante pizzeria al femminile

Siamo stati Ae Do Rode, a Caorle, un’occasione personale per una rimpatriata. Da tempo avevo voglia di pesce, e lì hanno fatto di tutto, quasi ad accontentarmi, senza che lo sapessero. Gamberetti, crostacei, riso, gnocchetti fatti in casa col nero di seppia. Ho saltato le sardine, ma in compenso ho fatto onore due volte al tiramisù.


I due personaggi che avevo ai fianchi erano piuttosto lugubri, ma per fortuna appena più in là c’era il suocero di Camillo Xausa, quello della investida superlativa. Vini all’altezza, peccato che non potevo bere tanto per via del palloncino. Il sommelier lo conoscevo da tempo, per cui alla fine mi ci sono trovato bene, anzi più che bene.

Il locale è sorto nel 1974, creato e gestito da Bepi ed Ivana Brichese, grande cuoca che ancor oggi sta ai fornelli: tutti i piatti nominati prima sono opera sua. Attualmente l’attività è gestita dal figlio Marco e dalla nuora Sonia, una grande comunicatrice. Loro hanno portato avanti la tradizione di famiglia rinnovando il locale e rendendolo più efficiente, elegante ed al passo coi tempi, innovando anche le pietanze e le pizze.

“Siamo conosciuti per la qualità dei nostri prodotti che scegliamo sempre con cura e professionalità…… Sonia, con la sua brigata di sala, è sempre pronta ad accogliere gli ospiti con un sorriso e tanta gentilezza.”

Tutto vero e confermato: loro invitano gli ospiti di Caorle, e noi diciamo che anche se non si è ospiti di approfittare ad assaggiare la loro cucina.



Ae 2 Rode

VIALE S. MARGHERITA, 8

(30021) Caorle (VE)

Tel.0421 217645 Tel2.0421 210372

domenica 23 maggio 2010

“In giro pai rivai” all'Ostaria Bepi Meo a San Canzian d'Isonzo

Bruno Tirel, nume tutelare della Ostaria Bepi Meo di San Canzian d'Isonzo e delegato del Cenacolo del Gusto della Bisiacaria dell'Associazione l'Altratavola, propone martedì 25 maggio la serata ' In giro pai rivai', una cena con le erbe puntarelle, i fiori e i prodotti locali a Km.0.


L'incontro a convivio sarà anche una occasione per 'raccontare' le iniziative dell'Associazione e della rete dei Borghi Europei del gusto, della quale San Canzian d' Isonzo fa parte.

Le puntarelle

Apprezzata fin dall'antichità per le sue virtù disintossicanti utili per stimolare delicatamente le funzioni epatiche, la cicoria spigata o cicoria di Catalogna, più nota col nome di puntarelle, è molto apprezzata e particolarmente ricercata dai consumatori più esigenti. Questa varietà di cicoria, che risale ad almeno duemila anni fa (veniva infatti già coltivata e

raccolta dai greci e poi dai romani) si differenzia dalle altre per la presenza di steli floreali (le puntarelle) che fuoriescono verticalmente dal cespo dalla tipica forma allungata. Le foglie sono di colore verde, pallido alla base del cespo e sempre più intenso verso la punta delle foglie. E' un prodotto stagionale dal sapore gradevolmente amarognolo, di consistenza tenera ma croccante. Le puntarelle, ovvero i germogli che vanno formandosi nella parte interna del cespo, si mangiano crude, tagliate in strisce lunghe e sottili da immergere in acqua fredda per fargli assumere la caratteristica arricciatura.

Sono molto gustose accompagnate dalla tipica salsa di acciughe o alici, o in un pinzimonio arricchito da un trito di aglio e acciughe.

Cucinare con i fiori

I fiori sono tradizionalmente usati in diverse cucine: europea, asiatica e orientale. I nativi americani e anche i primi "immigrati" americani usavano i fiori come cibo. Oggi i fiori in cucina hanno suscitato un rinnovato interesse per il loro profumo, colore e sapore. I fiori possono essere aggiunti ad un´insalata, fritti, congelati in cubetto di ghiaccio e aggiunti ai cocktail o stufati.

Ma non tutti i fiori sono commestibili e prima di cucinarli è necessario essere sicuri che lo siano, comunque della maggior parte dei casi ne vanno usati solo i petali (questo è il caso ad esempio delle rose e dei tulipani).

Dopotutto ci sono anche fiori che fanno abitualmente parte delle nostre abitudini alimentari: non ditemi che non avete mai mangiato i fiori di zucchina fritti o i carciofi? (www.dolce-gusto.it)



Osteria da “Bepi Meo”

tel. 0481 70195 - fax 0481 708077

Via Romana, 46

San Canzian d' Isonzo (GO) – 34075