Siamo capitati all'Agriturismo la Pila, giusto un sabato mattina, quando tutta la squadra familiare era intenta a preparare la pasta artigianale : gnocchi, tagliatelle e quant'altro.
In questo verde e tranquillo angolo della Vallata, potrete assaggiare quelli che sono i cibi della tradizione :le carni ( soprattutto allo spiedo ), la fanno, in assoluto, da 'padrone.
Le carni di manzo (dalla quale si ricavano ottime costate...), il pollame di corte, i maiali (per i salumi di tradizione), sono tutti prodotti nell'azienda.
Lo spiedo è certamente un patrimonio della tradizione culinaria della Sinistra Piave ed ha solide radici anche nelle famiglie :proprio per questo è diventato nel tempo una autentica specialità gastronomica,che, qui a La Pila, viene proposto ai buongustai con notevole successo e apprezzamento.
L'azienda è ubicata lungo la Comunale che si dirama a sud della SP 4, a circa 300 mt da Castel Brando. Si possono mangiare anche degli ottimi insaccati di suino. Il pane e i dolci sono di produzione propria.
L'agriturismo (che propone dunque una cucina tipica trevigiana ), è stato scelto dall'Associazione l'Altratavola per una delle 'tappe' in preparazione del Festival Europeo del Gusto 2010.
Dal 6 al 15 agosto La Pila potrà accogliere anche i visitatori della XXX Rassegna Artigianato Vivo.
“La rassegna "Artigianato Vivo" - scrive Daniela Perco-,nella suggestiva cornice di un paese prealpino che ha saputo conservare la sua anima più vera, ci ha permesso, nell'arco di trent'anni, di entrare in contatto diretto, di conoscere, di osservare artigiani al lavoro. Artigiani, che sono diventati protagonisti di un evento sempre più partecipato, che sono stati valorizzati nelle corti, nelle strade, nelle botteghe. L'elogio del lavoro manuale, del buon lavoro fatto con arte, intelligenza, sapienza e conoscenza, contro ogni pregiudizio negativo, ha caratterizzato nel corso del tempo la manifestazione, senza mai perdere di vista il presente. Mi auguro che "Artigianato vivo" diventi un' occasione per proseguire anche su strade diverse, attente alla trasformazione sociale, in cui la scuola e l'apprendistato riacquistino la loro centralità. Una scuola che partendo dalla conoscenza tecnica e stilistica del passato, consenta agli artigiani di affinare una cultura estetica, che spesso hanno perduto.” (per il programma www.artigianatovivo.it).
Agriturismo LA PILA
di Fam. Favalessa
via Cal della Pila, 1
31030 CISON DI VALMARINO (Treviso)
Tel. +39 0438 975356
Fax +39 0438 975356
Cell. +39 328 1920997
http://www.veneto-agriturismo.it/index.php?section=agriturismo&provincia=treviso&zone_interesse=37&id=favalessagianpiero
mercoledì 11 agosto 2010
lunedì 9 agosto 2010
Garibaldi a Tavola: percorsi di cibo, poesia e letteratura al ristorante Il Garibaldino di Morgano
La serata di 'Garibaldi a Tavola', presso il ristorante Il Garibaldino di Morgano (Treviso), si è aperta con la degustazione dei prosecchi dell'azienda Zardetto Spumanti di Conegliano.
Una tavola ricca di occasioni ha poi aperto le danze della degustazione.
La Bottega di Jenny (La Bella di Follina), ha proposto tre formaggi: il pecorino siciliano primo sale dell'azienda casearia Passalacqua (formaggio a pasta dura, prodotto in modo artigianale), il Soligo Selezione Oro, formaggio stagionato (oltre i 12 mesi) della Latteria di Soligo e il formaggio Vallata della Latteria Sociale di Tarzo e Revine Lago Società Agricola Cooperativa la Vallata. Quest'ultimo è anche speziato con peperoncino e pepe in grani verdi, origano, olive verdi e, in stagione, anche con erba cipollina.
La Macelleria Francescato di Santa Cristina di Quinto ha proposto il salame di casa e una lonza che si è rivelata la fine del mondo. “Si tratta di un salume ricavato dalla porzione muscolare del collo adiacente alle vertebre cervicali ed in parte toraciche del suino, che viene "rivestita" con budello naturale, legato tutt'intorno con uno spago di medio calibro e fatto asciugare appeso, inizialmente al fumo del camino e, successivamente, in un locale idoneo al giusto tasso di umidità per la vera e propria stagionatura. La lonza, che ha una lunghezza di circa 30 cm e un diametro variabile intorno ai 10 cm. Presenta una carne rosso granata e una venatura di grasso in pieno equilibrio con la parte magra. E' uno dei salumi che compare nell'antipasto tipico unitamente ad altri salumi tradizionale e a formaggi.”
Il pane cotto nel forno a legna del Panificio di Valerio Rizzato di Ospedaletto d'Istrana ha accompagnato la degustazione dei salumi. Il Panificio Rizzato produce pane focacce e biscotti tradizionali fin dal 1920, con rigorosità artigianale e uso di materie prime di altissima qualità. Fra lo stupore dei consumatori, il pane a legno si è rivelato di una fragranza e di una delicatezza incredibili, distante anni luce dall'idea di pane 'grezzo' e pesante che la cottura nel forno a legna di solito suggerisce.
Non potevano mancare gli ortaggi stagionali delle Terre del Sile, presentati dalla azienda agricola la Risorgiva dei Fratelli Donadi (Sant'Alberto di Zero Branco), che stanno seguendo una linea di produzione biologica. Peperoni, pomodori, fagioli, melanzane, patate, zucchine.... una sinfonia di prodotti che sono stati interpretati dalla cucina de Il Garibaldino con un tavolo interamente a loro dedicato.
Il menù ha poi valorizzato la pasta di Gragnano con il pomodoro ciliegino delle Terre del Sile e gli gnocchi al sugo d'anatra. Un ottimo Lison Classico della zona Lison Pramaggiore dell'azienda agricola Bellotto ha commentato i due primi. Vino dal colore giallo paglierino con eleganti riflessi che sfumano al verde e dal profumo che ricorda la foglia del pesco ed il mallo dalla mandorla, il suo sapore è morbido, vellutato con caratteristico sentore di mandorla amara. Nella D.O.C. “Lison Pramaggiore”, è prevista la specificazione “Lison Classico” per il vino ottenuto con uve prodotto nella più antica e vocata zona di produzione.
Garibaldi metteva un pezzo di carne magra arrostita sulla brace (che chiamava "ciurasco" perché gli ricordava i tempi dell'America). Questa carne veniva messa sulla brace e quando era ben arrostita Garibaldi stesso la toglieva dal fuoco e con un coltellino molto tagliente levava la prima fetta arrostita, poi ributtava la carne sulla brace, tagliava la seconda e così via fino ad esaurimento del pezzo e forse della brace. Il Garibaldino ha offerto un connubio di carne di manzo e di maiale alla brace. Le carni, di qualità ineccepibile, sono state unanimemente apprezzate.
Il cabernet franc e il refosco dell'azienda agricola di Tersillo Bellotto hanno accompagnato le carni alla brace. Il Cabernet Franc D.O.C. ha un colore rosso rubino intenso, un profumo e un sapore spiccatamente erbacei. E’ vino di gran corpo, generoso ed aristocratico. Invecchiando il colore assume riflessi granata.
Il Refosco dal Peduncolo Rosso D.O.C., da un Vitigno autoctono della zona a cavallo tra Veneto e Friuli, ha un colore rosso rubino con riflessi violacei, dal profumo intenso vinoso, con sfumature di mora selvatica.
I dolci secchi del Garibaldino, con un verduzzo da meditazione, hanno chiuso la serata a convivio, assieme ai biscotti al peperoncino di Sandro Facchin (fornaio in quel di Ciano del Montello), intervenuto alla serata quale componente della commissione d'assaggio dell'associazione l'Altratavola.
Dopo questo simpatico scambio, è toccato alla grappa classica della Distilleria Borgo Scuro ( proposta da Licio e Michela Maschio), dire la parola fine all'incontro.
“Con l’arrivo della stagione calda si enfatizza la mancanza di cultura sulla corretta temperatura di servizio della grappa. In passato la grappa si è sempre bevuta fresca, sia perché i grandi consumi erano concentrati nelle regioni più fredde dell’Italia, sia perché le case erano poco riscaldate e le bottiglie conservate al fresco delle cantine Borgoscuro grappa classica dà il meglio di sé servita alla temperatura di 10-12° C, ideale per apprezzare la sua grande purezza ed i profumi elegantissimi.”
La serata ha anche conosciuto interventi di giornalisti e comunicatori che hanno 'raccontato' la storia di Garibaldi a Tavola e il rapporto di Garibaldi con le donne, facendo un piccolo excursus di letture ( dalla donna angelicata del 1200 fiorentino con le poesie del Dolce Stil Novo di Gianni Alfani, alle poesie del Baffo Veneziano di fine 1600), in una simpatica carrellata di versi e testi in prosa.
Massimo e tutta la 'squadra' de Il Garibaldino hanno saputo offrire agli intervenuti una cucina semplice e raffinata al tempo stesso. Ci auguriamo che questa occasione sia soltanto una di un lungo percorso enogastronomico e culturale del ristorante di Morgano.
http://www.ristorantegaribaldino.com/
Una tavola ricca di occasioni ha poi aperto le danze della degustazione.
La Bottega di Jenny (La Bella di Follina), ha proposto tre formaggi: il pecorino siciliano primo sale dell'azienda casearia Passalacqua (formaggio a pasta dura, prodotto in modo artigianale), il Soligo Selezione Oro, formaggio stagionato (oltre i 12 mesi) della Latteria di Soligo e il formaggio Vallata della Latteria Sociale di Tarzo e Revine Lago Società Agricola Cooperativa la Vallata. Quest'ultimo è anche speziato con peperoncino e pepe in grani verdi, origano, olive verdi e, in stagione, anche con erba cipollina.
La Macelleria Francescato di Santa Cristina di Quinto ha proposto il salame di casa e una lonza che si è rivelata la fine del mondo. “Si tratta di un salume ricavato dalla porzione muscolare del collo adiacente alle vertebre cervicali ed in parte toraciche del suino, che viene "rivestita" con budello naturale, legato tutt'intorno con uno spago di medio calibro e fatto asciugare appeso, inizialmente al fumo del camino e, successivamente, in un locale idoneo al giusto tasso di umidità per la vera e propria stagionatura. La lonza, che ha una lunghezza di circa 30 cm e un diametro variabile intorno ai 10 cm. Presenta una carne rosso granata e una venatura di grasso in pieno equilibrio con la parte magra. E' uno dei salumi che compare nell'antipasto tipico unitamente ad altri salumi tradizionale e a formaggi.”
Il pane cotto nel forno a legna del Panificio di Valerio Rizzato di Ospedaletto d'Istrana ha accompagnato la degustazione dei salumi. Il Panificio Rizzato produce pane focacce e biscotti tradizionali fin dal 1920, con rigorosità artigianale e uso di materie prime di altissima qualità. Fra lo stupore dei consumatori, il pane a legno si è rivelato di una fragranza e di una delicatezza incredibili, distante anni luce dall'idea di pane 'grezzo' e pesante che la cottura nel forno a legna di solito suggerisce.
Non potevano mancare gli ortaggi stagionali delle Terre del Sile, presentati dalla azienda agricola la Risorgiva dei Fratelli Donadi (Sant'Alberto di Zero Branco), che stanno seguendo una linea di produzione biologica. Peperoni, pomodori, fagioli, melanzane, patate, zucchine.... una sinfonia di prodotti che sono stati interpretati dalla cucina de Il Garibaldino con un tavolo interamente a loro dedicato.
Il menù ha poi valorizzato la pasta di Gragnano con il pomodoro ciliegino delle Terre del Sile e gli gnocchi al sugo d'anatra. Un ottimo Lison Classico della zona Lison Pramaggiore dell'azienda agricola Bellotto ha commentato i due primi. Vino dal colore giallo paglierino con eleganti riflessi che sfumano al verde e dal profumo che ricorda la foglia del pesco ed il mallo dalla mandorla, il suo sapore è morbido, vellutato con caratteristico sentore di mandorla amara. Nella D.O.C. “Lison Pramaggiore”, è prevista la specificazione “Lison Classico” per il vino ottenuto con uve prodotto nella più antica e vocata zona di produzione.
Garibaldi metteva un pezzo di carne magra arrostita sulla brace (che chiamava "ciurasco" perché gli ricordava i tempi dell'America). Questa carne veniva messa sulla brace e quando era ben arrostita Garibaldi stesso la toglieva dal fuoco e con un coltellino molto tagliente levava la prima fetta arrostita, poi ributtava la carne sulla brace, tagliava la seconda e così via fino ad esaurimento del pezzo e forse della brace. Il Garibaldino ha offerto un connubio di carne di manzo e di maiale alla brace. Le carni, di qualità ineccepibile, sono state unanimemente apprezzate.
Il cabernet franc e il refosco dell'azienda agricola di Tersillo Bellotto hanno accompagnato le carni alla brace. Il Cabernet Franc D.O.C. ha un colore rosso rubino intenso, un profumo e un sapore spiccatamente erbacei. E’ vino di gran corpo, generoso ed aristocratico. Invecchiando il colore assume riflessi granata.
Il Refosco dal Peduncolo Rosso D.O.C., da un Vitigno autoctono della zona a cavallo tra Veneto e Friuli, ha un colore rosso rubino con riflessi violacei, dal profumo intenso vinoso, con sfumature di mora selvatica.
I dolci secchi del Garibaldino, con un verduzzo da meditazione, hanno chiuso la serata a convivio, assieme ai biscotti al peperoncino di Sandro Facchin (fornaio in quel di Ciano del Montello), intervenuto alla serata quale componente della commissione d'assaggio dell'associazione l'Altratavola.
Dopo questo simpatico scambio, è toccato alla grappa classica della Distilleria Borgo Scuro ( proposta da Licio e Michela Maschio), dire la parola fine all'incontro.
“Con l’arrivo della stagione calda si enfatizza la mancanza di cultura sulla corretta temperatura di servizio della grappa. In passato la grappa si è sempre bevuta fresca, sia perché i grandi consumi erano concentrati nelle regioni più fredde dell’Italia, sia perché le case erano poco riscaldate e le bottiglie conservate al fresco delle cantine Borgoscuro grappa classica dà il meglio di sé servita alla temperatura di 10-12° C, ideale per apprezzare la sua grande purezza ed i profumi elegantissimi.”
La serata ha anche conosciuto interventi di giornalisti e comunicatori che hanno 'raccontato' la storia di Garibaldi a Tavola e il rapporto di Garibaldi con le donne, facendo un piccolo excursus di letture ( dalla donna angelicata del 1200 fiorentino con le poesie del Dolce Stil Novo di Gianni Alfani, alle poesie del Baffo Veneziano di fine 1600), in una simpatica carrellata di versi e testi in prosa.
Massimo e tutta la 'squadra' de Il Garibaldino hanno saputo offrire agli intervenuti una cucina semplice e raffinata al tempo stesso. Ci auguriamo che questa occasione sia soltanto una di un lungo percorso enogastronomico e culturale del ristorante di Morgano.
http://www.ristorantegaribaldino.com/
Etichette:
garibaldi,
lison,
mauroriotto,
prosecco,
serata
Emozioni di Giada, firmate Valdagre
Il percorso del gusto che accompagna il viaggio dell'associazione l'Altratavola verso il Festival Europeo del Gusto, ha fatto incontrare i giornalisti e i comunicatori con i vini dell'azienda agricola Valdagre.
I vigneti dell' Azienda Agricola Valdagre di Bisol Silvio si estendono nel cuore delle colline del Comune di Vidor e Valdobbiadene, nella zona DOCG e dei colli trevigiani. Un incantevole paesaggio ricco di tesori naturali e artistici, delineato a nord dall' imminente dorsale dolomitica di Valdobbiadene e a sud dal cheto scorrere del glorioso fiume Piave.
Una degustazione di sopresse artigianali con i vini con il fondo, ha portato sul tavolo il prosecco sur lie Emozioni di Giada.
Silvio Bisol lo definisce "affascinante come una pietra preziosa, emozionante come il vagito di un neonato". Ottimo in queste calde giornate estive, Emozioni di Giada ha saputo trasmettere ai degustatori il fascino di una tecnica antica, tramandata di generazione in generazione.
In un battibaleno, tutto il dibattito in corso fra esperti sulla durata, sui tempi di maturazione, è stato ridimensionato.
Il prosecco col fondo è il prosecco nella sua veste originale: il "sur-lie", dal francese "sui lieviti". Si tratta della vinificazione artigianale del Prosecco, a rifermentazione in bottiglia con i lieviti naturali depositati sul fondo, dopo aver trasformato gli zuccheri in anidride carbonica. Dopo un periodo di maturazione, il vino, diventato frizzante, è completamente sviluppato e pronto da bere verso l´estate.
Emozioni di Giada si è rivelato un autentico ambasciatore della tradizione del vignaiolo, un vino essenziale, asciutto, digeribile e leggero. Il Prosecco Sur Lie è un vino antico, prodotto dai nostri nonni più che dai nostri padri, quando non esisteva nessun aiuto tecnologico.. In conclusione l'obiettivo è di ottenere con uve le più mature e ricche possibili un vino veramente genuino la cui acidità derivi dalla natura calcarea del terreno e non da vendemmie anticipate.
Se pensiamo quanti saperi e conoscenze racchiuda una bottiglia, apprezzeremmo ancor di più il semplice gesto di alzare il calice.
Emozioni, appunto !
Soc. Agricola VALDAGRE di Bisol Silvio & C. s.s.
Via Roma, 127/B - 31020 Vidor (TV) - Italy
E-Mail: valdagre@libero.it
Tel./Fax 0423 987441 cell.347 9787483
http://www.valdagre.it/
I vigneti dell' Azienda Agricola Valdagre di Bisol Silvio si estendono nel cuore delle colline del Comune di Vidor e Valdobbiadene, nella zona DOCG e dei colli trevigiani. Un incantevole paesaggio ricco di tesori naturali e artistici, delineato a nord dall' imminente dorsale dolomitica di Valdobbiadene e a sud dal cheto scorrere del glorioso fiume Piave.
Una degustazione di sopresse artigianali con i vini con il fondo, ha portato sul tavolo il prosecco sur lie Emozioni di Giada.
Silvio Bisol lo definisce "affascinante come una pietra preziosa, emozionante come il vagito di un neonato". Ottimo in queste calde giornate estive, Emozioni di Giada ha saputo trasmettere ai degustatori il fascino di una tecnica antica, tramandata di generazione in generazione.
In un battibaleno, tutto il dibattito in corso fra esperti sulla durata, sui tempi di maturazione, è stato ridimensionato.
Il prosecco col fondo è il prosecco nella sua veste originale: il "sur-lie", dal francese "sui lieviti". Si tratta della vinificazione artigianale del Prosecco, a rifermentazione in bottiglia con i lieviti naturali depositati sul fondo, dopo aver trasformato gli zuccheri in anidride carbonica. Dopo un periodo di maturazione, il vino, diventato frizzante, è completamente sviluppato e pronto da bere verso l´estate.
Emozioni di Giada si è rivelato un autentico ambasciatore della tradizione del vignaiolo, un vino essenziale, asciutto, digeribile e leggero. Il Prosecco Sur Lie è un vino antico, prodotto dai nostri nonni più che dai nostri padri, quando non esisteva nessun aiuto tecnologico.. In conclusione l'obiettivo è di ottenere con uve le più mature e ricche possibili un vino veramente genuino la cui acidità derivi dalla natura calcarea del terreno e non da vendemmie anticipate.
Se pensiamo quanti saperi e conoscenze racchiuda una bottiglia, apprezzeremmo ancor di più il semplice gesto di alzare il calice.
Emozioni, appunto !
Soc. Agricola VALDAGRE di Bisol Silvio & C. s.s.
Via Roma, 127/B - 31020 Vidor (TV) - Italy
E-Mail: valdagre@libero.it
Tel./Fax 0423 987441 cell.347 9787483
http://www.valdagre.it/
Mezzogiorno di gusto all'Agriturismo Colvidor di Gianni e Valeria Vidalli
Il percorso del gusto che conduce al Festival Europeo del Gusto di fine anno è fatto di incontri, degustazioni,che i giornalisti e i comunicatori dell'associazione l'Altratavola stanno organizzando in diversi contesti territoriali.
Nel Quartier del Piave, una delle tappe di questo percorso è stato realizzato nel comune di Vidor ed ha coinvolto aziende agricole e mondo dell'informazione.
L'Agriturismo Vidalli ha partecipato all'appuntamento, per raccontare le proprie esperienze e per offrire in degustazione vino e sopressa, che costituivano i 'temi' ufficiali del dibattito.
L'azienda è situata in prossimità del centro di Vidor, sulla Strada del Prosecco. Si caratterizza per una proposta di piatti tipici (pane e sopressa, tagliatelle con ragù di casa, piatti tipici stagionali, spiedo, grigliata mista, pollo in tocio e coniglio in salsa peverada e dolci caserecci),che interpretano la tradizione veneta.
La sopressa che Vidalli ha presentato aveva il color grigio-marrone scuro della muffa di cui naturalmente si ricopre, ed è risultata molto gustosa , abbinata con estrema facilità ad un buon bicchiere di vino bianco prodotto sempre dall'azienda.
“Il salume tradizionale del Veneto -osserva Gianni Vidalli-, è senza dubbio la sopressa e questo tipico alimento, già da tempo apprezzato al di fuori della nostra regione, sembra riscuotere un buon successo anche da parte di una nutrita quantità di consumatori esteri. La sopressa è un salume che viene prodotto usando carni (magre e grasse) scelte fra varie parti del maiale, macinate a grana media e successivamente condite con un’adeguata quantità di sale e pepe frantumato.
Secondo la migliore tradizione, l’insaccatura viene eseguita a mano usando il classico budello di bovino; dopo aver conferito al salume un aspetto compatto ed uniforme, la sopressa viene messa ad asciugare per una settimana circa; successivamente in appropriate cantine inizia il periodo di stagionatura e dopo qualche mese la sopressa è pronta per essere gustata.”
Ultimamente si trovano in commercio sopresse di tipo industriale, infarcite di conservanti, che arrivano a malapena ai due mesi di stagionatura e che sono delle autentiche schifezze.
“Quelle che abbiamo assaggiato nel corso della degustazione di Vidor risalivano tutte al mese di novembre 2009. La stagionatura può e deve durare da cinque mesi a quasi due anni. “
Agriturismo COLVIDOR
di Vidalli Gianni
Via Roma, 61
31020 VIDOR (Treviso)
Tel. +39 0423 987576
Cell. +39 348 9125647
Nel Quartier del Piave, una delle tappe di questo percorso è stato realizzato nel comune di Vidor ed ha coinvolto aziende agricole e mondo dell'informazione.
L'Agriturismo Vidalli ha partecipato all'appuntamento, per raccontare le proprie esperienze e per offrire in degustazione vino e sopressa, che costituivano i 'temi' ufficiali del dibattito.
L'azienda è situata in prossimità del centro di Vidor, sulla Strada del Prosecco. Si caratterizza per una proposta di piatti tipici (pane e sopressa, tagliatelle con ragù di casa, piatti tipici stagionali, spiedo, grigliata mista, pollo in tocio e coniglio in salsa peverada e dolci caserecci),che interpretano la tradizione veneta.
La sopressa che Vidalli ha presentato aveva il color grigio-marrone scuro della muffa di cui naturalmente si ricopre, ed è risultata molto gustosa , abbinata con estrema facilità ad un buon bicchiere di vino bianco prodotto sempre dall'azienda.
“Il salume tradizionale del Veneto -osserva Gianni Vidalli-, è senza dubbio la sopressa e questo tipico alimento, già da tempo apprezzato al di fuori della nostra regione, sembra riscuotere un buon successo anche da parte di una nutrita quantità di consumatori esteri. La sopressa è un salume che viene prodotto usando carni (magre e grasse) scelte fra varie parti del maiale, macinate a grana media e successivamente condite con un’adeguata quantità di sale e pepe frantumato.
Secondo la migliore tradizione, l’insaccatura viene eseguita a mano usando il classico budello di bovino; dopo aver conferito al salume un aspetto compatto ed uniforme, la sopressa viene messa ad asciugare per una settimana circa; successivamente in appropriate cantine inizia il periodo di stagionatura e dopo qualche mese la sopressa è pronta per essere gustata.”
Ultimamente si trovano in commercio sopresse di tipo industriale, infarcite di conservanti, che arrivano a malapena ai due mesi di stagionatura e che sono delle autentiche schifezze.
“Quelle che abbiamo assaggiato nel corso della degustazione di Vidor risalivano tutte al mese di novembre 2009. La stagionatura può e deve durare da cinque mesi a quasi due anni. “
Agriturismo COLVIDOR
di Vidalli Gianni
Via Roma, 61
31020 VIDOR (Treviso)
Tel. +39 0423 987576
Cell. +39 348 9125647
Iscriviti a:
Post (Atom)