In questo caso la prima occhiata tradisce: nessuno sospetterebbe che all’interno l’anonimo, anonimo dall’esterno, supermercato nasconda un tesoro.
E invece… Siamo stati un paio di volte da Ivano Broggin, un tipo con una cultura enogastronomica da far invidia. Il banco dei salumi e dei formaggi è un’autentica miniera di scoperte, senza aggiungere altro, per il momento, in giro per il negozio.
Lui è un tipo piuttosto alla mano: ho fatto un paio di commenti riguardo a quello che pensavo, e lui mi consigliato di parlare piano, perché alcune orecchie non dovevano sentire. Uno che sa stare al mondo, come si dice.
Il suo segreto è la specializzazione, che lui ritiene sia fondamentale, e non possiamo che essere d’accordo con Ivano. Ma questa specializzazione non deve essere vista come una meta da raggiungere e basta. Necessita la formazione continua, che lui realizza attraverso la collaborazione con ogni tipo di associazione o organizzazione che possa essergli utile. Naturalmente, prima i prodotti li prova, e poi li propone ai suoi clienti: la sua serietà è comprovata dall’atteggiamento che hanno i clienti quando li consiglia. Letteralmente non fiatano, sicuri della sua esperienza. Poi, organizza serate a tema ed eventi per far conoscere i prodotti, non tralasciando l’aspetto sociale.
Grazie a Dio ha degli ottimi collaboratori, in primis la moglie e il figlio, ma anche il ragazzotto che mi ha servito, molto competente e professionale. Ivano perciò sa come trattare ed istruire anche i collaboratori. Provate ad andarci e non rimarrete delusi.
Il negozio di Ivano Broggin è stata segnalato dai comunicatori e giornalisti dell'Associazione l'Altratavola, per l'iniziativa di informazione INFORIVIERA, che si svolge sotto il Patrocinio del Comune di Dolo.
B.R.I.V.I.S. Snc Di Broggin Ivano & C
Via Monte Grappa 42, 30030 Salzano
Telefono: 041437980
e-mail.: brivis_snc@libero.it
sabato 9 ottobre 2010
La Macelleria Furlan e Trabucco, una sorpresa a Salzano
Passando davanti, avevamo deciso di soprassedere un attimo alla visita perché c’erano troppi clienti e i titolari erano visibilmente indaffarati. Abbiamo continuato le visite a Salzano, perché è qui che si trova la macelleria, sperando in un attimo di tregua. Tra l’altro, abbiamo notato che altri esercizi avevano solo un cliente o due, e questo ci ha incuriosito. Finito il giro, siamo ripassati e abbiamo ancora atteso uno dei titolari. A questo punto, la prima domanda che abbiamo fato è stata: come mai qui ci sono tre o quattro persone sempre in attesa, e di là non abbiamo visto niente del genere? Il fatto era interessante, ma la risposta era semplice: hanno sempre seguito una rigida politica della qualità, fin da quando hanno rilevato la precedente gestione.
In primis, conoscono gli allevatori della zona e le loro stalle; il controllo parte dai bovini e dalla loro alimentazione, e questo vale anche per galline, faraone, conigli e così via.
Il costo è più alto, ma la clientela è contenta: vale la famosa frase, ossia meglio una bistecca in meno, ma che sia tutto di qualità. A quel che abbiamo visto, è una politica che rende, anche se indubbiamente più faticosa e complicata.
Abbiamo anche visto un bel banco di gastronomia, e qui uno dei due titolari ha tenuto a sottolineare il fatto che si tratta di preparati senza addensanti, conservanti e altra roba chimica. Senza dubbio, se ognuno è quello che mangia, da queste parti il medico e il farmacista non dovrebbero avere molto da fare.
La Macelleria Furlan e Trabucco è stata segnalata dai comunicatori e giornalisti dell'Associazione l'Altratavola, per l'iniziativa di informazione INFORIVIERA, che si svolge sotto il Patrocinio del Comune di Dolo.
MACELLERIA FURLAN E TRABUCCO srl
30030 Salzano (VE) - 10, v. Roma
tel: 041 484995
In primis, conoscono gli allevatori della zona e le loro stalle; il controllo parte dai bovini e dalla loro alimentazione, e questo vale anche per galline, faraone, conigli e così via.
Il costo è più alto, ma la clientela è contenta: vale la famosa frase, ossia meglio una bistecca in meno, ma che sia tutto di qualità. A quel che abbiamo visto, è una politica che rende, anche se indubbiamente più faticosa e complicata.
Abbiamo anche visto un bel banco di gastronomia, e qui uno dei due titolari ha tenuto a sottolineare il fatto che si tratta di preparati senza addensanti, conservanti e altra roba chimica. Senza dubbio, se ognuno è quello che mangia, da queste parti il medico e il farmacista non dovrebbero avere molto da fare.
La Macelleria Furlan e Trabucco è stata segnalata dai comunicatori e giornalisti dell'Associazione l'Altratavola, per l'iniziativa di informazione INFORIVIERA, che si svolge sotto il Patrocinio del Comune di Dolo.
MACELLERIA FURLAN E TRABUCCO srl
30030 Salzano (VE) - 10, v. Roma
tel: 041 484995
mercoledì 6 ottobre 2010
Alcuni passaggi alla Trattoria Al Tempo Perso di Scorzè
Siamo passati due o tre volte al Tempo Perso di Scorzè, ed ogni volta abbiamo mangiato magnificamente. Questa trattoria è famosa per il pesce marinato: la prima volta abbiamo iniziato con il pesce marinato al momento e salmone.
Poi i ravioloni ripieni di ricotta e spinaci, con mazzancolle fiammeggiate al cognac e pesto alla genovese: sembravano pesanti, ma in realtà sono di una leggerezza incredibile.
E poi, poi alla fine crema chantilly con mosto cotto di marsala.
La seconda volta abbiamo assaggiato i ravioloni neri con ripieno di gamberi rossi di sicilia e branzino, anche questi di una leggerezza incredibile. E poi, capelunghe o cannicchioli ancora vivi, incredibile.
Poi la terza volta abbiamo mangiato un branzino di due chili, pescato all’amo, che si scioglieva in bocca.
Ieri abbiamo mangiato penne al tonno, un sugo magnifico.
Complimenti a Dino e alla moglie, ci sanno proprio fare. Meritano tutto il successo che gli auguriamo. Un posto veramente buono, vista anche la scelta dei vini veramente ottima.
Trattoria Tempo Perso
Via Castellana 2/a - SCORZE' (VE)
Tel. +39 041 5841154 Fax +39 041 5755905
Cell. 346 4317502
info@altempoperso.com
http://www.altempoperso.com/
Poi i ravioloni ripieni di ricotta e spinaci, con mazzancolle fiammeggiate al cognac e pesto alla genovese: sembravano pesanti, ma in realtà sono di una leggerezza incredibile.
E poi, poi alla fine crema chantilly con mosto cotto di marsala.
La seconda volta abbiamo assaggiato i ravioloni neri con ripieno di gamberi rossi di sicilia e branzino, anche questi di una leggerezza incredibile. E poi, capelunghe o cannicchioli ancora vivi, incredibile.
Poi la terza volta abbiamo mangiato un branzino di due chili, pescato all’amo, che si scioglieva in bocca.
Ieri abbiamo mangiato penne al tonno, un sugo magnifico.
Complimenti a Dino e alla moglie, ci sanno proprio fare. Meritano tutto il successo che gli auguriamo. Un posto veramente buono, vista anche la scelta dei vini veramente ottima.
Trattoria Tempo Perso
Via Castellana 2/a - SCORZE' (VE)
Tel. +39 041 5841154 Fax +39 041 5755905
Cell. 346 4317502
info@altempoperso.com
http://www.altempoperso.com/
martedì 5 ottobre 2010
La Rotta dei profumi del mare in Istria: la Sogliola d'oro
La storia dell'Istria e della sua gente è sempre stata intrinsecamente legata al mare ed il passato marittimo delle sue città costiere è chiaramente visibile nella ricchezza delle architetture dei palazzi. Durante l'ultima metà del XX secolo, il mare e la bellezza delle costa istriana hanno contribuito ad un forte sviluppo della regione,rendendola oggi una delle migliori destinazioni turistiche di tutto il mediterraneo.
Assaggiare il pesce bianco di prima qualità preparato sotto sale o in forno con patate o, perchè no, crudo con succo di limone ed olio d'oliva, preparato fresco davanti ai vostri occhi, è una gioia per i palati!
La combinazione della tradizione peschereccia con la ricchezza del mare ed il turismo hanno portato alla fioritura gastronomica della regione costiera istriana.
Per gli amanti del pesce,nell'Istria nord-occidentale, dalla seconda metà di ottobre fino alla metà di novembre si svolge la manifestazione 'Giornate della Sogliola', durante la quale selezionati ristoranti preparano pietanze e menù a base di questo eccellente pesce.
Zlatna švoja - Sogliola d’oro è organizzata dagli enti per il turismo del comprensorio Umago/Cittanova (Umago,Salvore,Buie,Verteneglio e Cittanova) e dall’Ente per il turismo della Contea Istriana, ed è dunque un concorso gastronomico dedicato alle specialità a base di sogliola ed alla promozione di questa delizia del mare.
La manifestazione conoscerà a fine ottobre un galà di presentazione in Italia,nella splendida cornice di Villa Nani Mocenigo, a Dolo, nella Riviera del Brenta veneziana, grazie alla partecipazione degli Enti Turistici istriani alla rete dei Borghi Europei del Gusto.
La nazionalità della sogliola è l’alto Adriatico, perché la sogliola è uno di quei pesci meravigliosi che ha un ciclo biologico particolare. Le sogliole grosse, quelle da 25-30-35 centimetri, si trovano in genere da ottobre fino a febbraio fuori le coste dell’Istria, e sono pescate dai pescatori di Grado e Marano, mentre quelli di Caorle già non ci arrivano più, ma sono pescate anche dai pescatori dell’Istria a tre o quattro miglia dalla costa. Pescano i riproduttori. Le uova galleggiano, quindi vengono in superficie, sono trasportate dall’acqua e la corrente da quella parte va verso la costa italiana, ed ecco che allora raggiungono il golfo di Trieste, gli girano intorno e si fanno tutto il golfo di Venezia. Però nel frattempo crescono, viene fuori un pesciolino che nuota sempre in superficie e non ha niente a che vedere con quello che si trova sul fondo, continua a crescere e dopo un mesetto è arrivato quasi a un centimetro. C’è uno strano aspetto biologico che ha del fantastico, cioè che un occhio gira dall’altro lato. Quando l’occhio fa la migrazione lungo il muso del pesce e raggiunge l’altro lato, la sogliola, da pesciolino che sta dritto, si mette su un fianco e dai due occhi che guardano sopra è costretta a andare sul fondo. Lunga poco più di un centimetro entra nelle lagune venete, nelle valli del delta del Po, e cresce lì. Siccome nasce a gennaio-febbraio, cresce e rimane lì fino ad agosto-settembre. A novembre la soglioletta raggiunge i 18 centimetri.
TZ Savudrija
Istarska 2
52475 Savudrija
T. +385 (0)52 759659
F. +385 (0)52 759855
info@istria-savudrija.com
www.istria-savudrija.com
Assaggiare il pesce bianco di prima qualità preparato sotto sale o in forno con patate o, perchè no, crudo con succo di limone ed olio d'oliva, preparato fresco davanti ai vostri occhi, è una gioia per i palati!
La combinazione della tradizione peschereccia con la ricchezza del mare ed il turismo hanno portato alla fioritura gastronomica della regione costiera istriana.
Per gli amanti del pesce,nell'Istria nord-occidentale, dalla seconda metà di ottobre fino alla metà di novembre si svolge la manifestazione 'Giornate della Sogliola', durante la quale selezionati ristoranti preparano pietanze e menù a base di questo eccellente pesce.
Zlatna švoja - Sogliola d’oro è organizzata dagli enti per il turismo del comprensorio Umago/Cittanova (Umago,Salvore,Buie,Verteneglio e Cittanova) e dall’Ente per il turismo della Contea Istriana, ed è dunque un concorso gastronomico dedicato alle specialità a base di sogliola ed alla promozione di questa delizia del mare.
La manifestazione conoscerà a fine ottobre un galà di presentazione in Italia,nella splendida cornice di Villa Nani Mocenigo, a Dolo, nella Riviera del Brenta veneziana, grazie alla partecipazione degli Enti Turistici istriani alla rete dei Borghi Europei del Gusto.
La nazionalità della sogliola è l’alto Adriatico, perché la sogliola è uno di quei pesci meravigliosi che ha un ciclo biologico particolare. Le sogliole grosse, quelle da 25-30-35 centimetri, si trovano in genere da ottobre fino a febbraio fuori le coste dell’Istria, e sono pescate dai pescatori di Grado e Marano, mentre quelli di Caorle già non ci arrivano più, ma sono pescate anche dai pescatori dell’Istria a tre o quattro miglia dalla costa. Pescano i riproduttori. Le uova galleggiano, quindi vengono in superficie, sono trasportate dall’acqua e la corrente da quella parte va verso la costa italiana, ed ecco che allora raggiungono il golfo di Trieste, gli girano intorno e si fanno tutto il golfo di Venezia. Però nel frattempo crescono, viene fuori un pesciolino che nuota sempre in superficie e non ha niente a che vedere con quello che si trova sul fondo, continua a crescere e dopo un mesetto è arrivato quasi a un centimetro. C’è uno strano aspetto biologico che ha del fantastico, cioè che un occhio gira dall’altro lato. Quando l’occhio fa la migrazione lungo il muso del pesce e raggiunge l’altro lato, la sogliola, da pesciolino che sta dritto, si mette su un fianco e dai due occhi che guardano sopra è costretta a andare sul fondo. Lunga poco più di un centimetro entra nelle lagune venete, nelle valli del delta del Po, e cresce lì. Siccome nasce a gennaio-febbraio, cresce e rimane lì fino ad agosto-settembre. A novembre la soglioletta raggiunge i 18 centimetri.
TZ Savudrija
Istarska 2
52475 Savudrija
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lunedì 4 ottobre 2010
La Festa di San Martino a Momiano di Buie in Istria
La Festa tradizionale è dedicata al santo protettore della città: San Martino. Si organizzano degustazioni di vini del momianese. Una vetrina del Moscato, doveaccanto a quello momianese , saranno esposti anche i vini provenienti da diverse zone dell’Istria, della Slovenia e dell’Italia
La degustazione del vino e la Vetrina del Moscato rimarranno aperte al pubblico durante tutta la durata dell’evento in alcune cantine di Momiano.
Verranno organizzati inoltre diversi eventi sportivi, raduni di motociclisti e di fisarmonicisti.
“II Moscato di Momiano lo beveva l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. Lo voleva per i suoi pranzi importanti. Lo sceglieva per il suo inconfondibile profumo, per il colore, il sapore, tant'è che lo insignì di diverse medaglie d'oro. Ma che cos'ha di eccezionale Momiano? La posizione giusta, a 250 metri sul livello del mare, la terra buona, l'aria frizzante, resa tale dall'incontro di correnti che salgono dal mare e scendono dalle montagne. Da Oscurus a San Mauro a Merischie si possono già vedere le viti piantate solo qualche anno fa. Sono molto delicate. Una pioggia più forte o una grandinata possono compromettere il lavoro di una stagione. Tutta l'arte del fare il moscato sta proprio nel portare a giusta maturazione il loro frutto. L'acino è molto delicato, basta un niente e si svuota del succo.
Prima dell'esodo, Momiano aveva novanta numeri civici sulle rispettive case. Gli edifici, tuttora esistenti, erano a più piani e quindi di gente ce n'era. Dopo gli anni Cinquanta rimasero qui soltanto sette famiglie: Bassa, Giurgevich, Pelin, Biloslavo, Scaramello, Orlando e Salich. I campi incolti, la migrazione verso le industrie e le aziende sociali di chi era rimasto, hanno contribuito a far sparire usi e costumi, o a trasformarli in riti da consumarsi soltanto all'interno della famiglia.
Ad un certo punto, i giovani della zona si sono resi conto che c'era una strada sicura da percorrere: quella della tradizione. Tornare al lavoro dei campi, con l'impegno di tutta la tecnologia necessaria e la presentazione, qualificata e qualificante, dei prodotti sul mercato.
A spronare la generazione dei trentenni a produrre ed imbottigliare i vini sono stati anche i riconoscimenti ottenuti in occasione della Festa di San Martino, tornata in auge dopo anni di silenzio. Da qualche anno, infatti, l'11 novembre si premiano i vini migliori di tutta la zona. È una sagra che dura diversi giorni e che riassume in questo periodo dell'anno tutti i contenuti e gli appuntamenti che, una volta, avevano luogo nei paesetti del Buiese. Si svolgono incontri di bocce, si balla in piazza e per le strade, si beve vino in una generale, inevitabile, euforia.”
(Tratto da: Rosanna T. Giuricin & Stefano de Franceschi, Mangiamoci L'Istria, MGS Press (Trieste, 2001), "La Polenta" [Da Abbazia a Grobnico], p. 164-91.)
Per Informazioni:
TZ Buje
T/F. +385 (0)52 773353
info@istria-buje-buie.com
La degustazione del vino e la Vetrina del Moscato rimarranno aperte al pubblico durante tutta la durata dell’evento in alcune cantine di Momiano.
Verranno organizzati inoltre diversi eventi sportivi, raduni di motociclisti e di fisarmonicisti.
“II Moscato di Momiano lo beveva l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. Lo voleva per i suoi pranzi importanti. Lo sceglieva per il suo inconfondibile profumo, per il colore, il sapore, tant'è che lo insignì di diverse medaglie d'oro. Ma che cos'ha di eccezionale Momiano? La posizione giusta, a 250 metri sul livello del mare, la terra buona, l'aria frizzante, resa tale dall'incontro di correnti che salgono dal mare e scendono dalle montagne. Da Oscurus a San Mauro a Merischie si possono già vedere le viti piantate solo qualche anno fa. Sono molto delicate. Una pioggia più forte o una grandinata possono compromettere il lavoro di una stagione. Tutta l'arte del fare il moscato sta proprio nel portare a giusta maturazione il loro frutto. L'acino è molto delicato, basta un niente e si svuota del succo.
Prima dell'esodo, Momiano aveva novanta numeri civici sulle rispettive case. Gli edifici, tuttora esistenti, erano a più piani e quindi di gente ce n'era. Dopo gli anni Cinquanta rimasero qui soltanto sette famiglie: Bassa, Giurgevich, Pelin, Biloslavo, Scaramello, Orlando e Salich. I campi incolti, la migrazione verso le industrie e le aziende sociali di chi era rimasto, hanno contribuito a far sparire usi e costumi, o a trasformarli in riti da consumarsi soltanto all'interno della famiglia.
Ad un certo punto, i giovani della zona si sono resi conto che c'era una strada sicura da percorrere: quella della tradizione. Tornare al lavoro dei campi, con l'impegno di tutta la tecnologia necessaria e la presentazione, qualificata e qualificante, dei prodotti sul mercato.
A spronare la generazione dei trentenni a produrre ed imbottigliare i vini sono stati anche i riconoscimenti ottenuti in occasione della Festa di San Martino, tornata in auge dopo anni di silenzio. Da qualche anno, infatti, l'11 novembre si premiano i vini migliori di tutta la zona. È una sagra che dura diversi giorni e che riassume in questo periodo dell'anno tutti i contenuti e gli appuntamenti che, una volta, avevano luogo nei paesetti del Buiese. Si svolgono incontri di bocce, si balla in piazza e per le strade, si beve vino in una generale, inevitabile, euforia.”
(Tratto da: Rosanna T. Giuricin & Stefano de Franceschi, Mangiamoci L'Istria, MGS Press (Trieste, 2001), "La Polenta" [Da Abbazia a Grobnico], p. 164-91.)
Per Informazioni:
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