giovedì 18 novembre 2010

Ma quale sviluppo

Ieri ero a Cesena, ed ho fatti alcune considerazioni. Per prima cosa ho trovato gli studenti che manifestavano.


Probabilmente protestano perché non hanno futuro, e insieme c’erano i precari della scuola e dell’università.

Se mai ci fosse stato bisogno di una prova sul campo delle teorie da Nobel sulla difficoltà di far incontrare ogni lavoro con il suo lavoratore eccola: ci sono 110mila posti che in Italia non trovano altrettanti occupanti disponibili (o capaci) a ricoprirli. O se li trovano, ciò accade con grande dispendio di tempo e risorse. (Il Sole24 Ore)

Di tornare al sistema sovietico non se ne parla, ma penso che sostanzialmente sia quello che vuole qualcuno. E faremo la fame.

Cominciamo a dare un’occhiata ai vari comparti.

Cominciamo dalla grande favola, il turismo. Nei primi dieci mesi dello scorso anno l’incoming italiano è rimasto pressoché invariato rispetto allo stesso periodo del 2008. A cambiare sono stati, invece, i comportamenti di consumo: soggiorni più brevi che hanno prodotto un calo dei pernottamenti e, conseguentemente, una spesa decisamente più contenuta degli stranieri (-7,8%).

Nelle partenze degli italiani, al contrario, non sembra diminuita la propensione all’outgoing: al calo del turismo domestico nei primi otto mesi del 2009 (-2,6% negli arrivi) è corrisposto infatti un incremento delle partenze verso l’estero (+3% tra gennaio e ottobre) anche se la relativa spesa è calata (-4,3%). Non bisogna dimenticare, però, il grande peso nel nostro Paese delle seconde case e di quelle in affitto (che sfuggono alle rilevazioni ufficiali) e che sono state probabilmente un’opzione reale per molti connazionali nell’estate 2009.

E per il 2010 il settore è rimasto in pareggio. Però si parla soltanto di grandi numeri, quelli che danno veramente soldi: i vari turismi, verde, eccetera, non offrono molto, e sono soprattutto di nicchia.

Il Pil italiano aumenta, mentre continua a diminuire il valore aggiunto agricolo. Lo sottolinea Confagricoltura in relazione alla stima preliminare dell'Istat sul prodotto interno lordo nel III trimestre 2010 (+1,0% rispetto al terzo trimestre del 2009 e +0,2% rispetto al trimestre precedente).

Nonostante la crescita degli agriturismi, sono state cancellate 5000 aziende agricole nel 2010, per cui anche qui si parla di numeri in calo. Possiamo dire che questo riflette l’andamento del settore, perché il sottodimensionamento continua a persistere, e la crescita dimensionale piuttosto rallentata.

L’industria si arrabatta e continua ad evolversi. Il Lingotto vuole restare in Italia ed è disposto a monetizzare con aumenti salariali l’incremento di efficienza nelle fabbriche, che sono l’anello debole del sistema. Appunto, l’anello debole: occorre migliorare le performances del prodotto orario e delle ore lavorate. E ciò vale anche per le medie e piccole aziende. Dovranno allearsi in qualche modo, ma per sopravvivere non c’è altra strada. Soltanto l’industria riuscirà a salvarci.

Il commercio dipende dalla capacità di spesa dei consumatori: vediamo ogni giorno che i negozi pian pianino chiudono. E i grandi non ridono.

I servizi, soprattutto quelli nuovi, non reggono: ricordo quando si diceva che bisognava avere più programmatori di computer. A me non serve, ci pensano le grandi aziende a fornire i programmi a costi tutto sommato accettabili.

C’è tutto un proliferare di cosiddetti esperti nell’agroalimentare, meglio nell’enogastronomia. In teoria dovrebbero far propaganda dei territori. Ma poi…. Spesso è solo un modo per far propaganda ai politici, che poi non fanno niente.

E allora dico a quegli studenti: prendete a calci nel sedere chi vi ha fatto iniziare una strada sbagliata, politici, genitori,

Il Grappolo - Azienda vitivinicola

Sin dagli anni ‘20 l’Azienda Agricola Il Grappolo della Famiglia Tardivel coltiva le prime colline Felettane.


Inizialmente nella campagna erano piantate viti, pescheti e frumento ma col passare degli anni gli avi hanno trasmesso ai loro discendenti l’amore e il rispetto per la terra.

Negli anni 50’ Giuseppe Tardivel iniziò a coltivare i primi vigneti di prosecco, passione che ha tramandato ai figli Giacomo e Davide. Oggi i nipoti Roberto e Mirco, a testimonianza di una guadagnata tradizione, continuano a coltivare e produrre nella rinomata zona del prosecco D.o.c.g. a livello familiare e con moderne tecnologie ma pur sempre rispettando le tradizioni e attenti alla salvaguardia dell’ambiente.

Con lo spirito giovane e forte di Roberto e con la laurea in scienze e tecnologie viticole ed enologiche presso la facoltà di agraria di Padova di Mirco, la cantina ha investito in nuove e moderne tecnologie per la produzione di prosecco senza abbandonare la tradizionale e l’accurata raccolta manuale delle uve.



Via S. MICHELE 99 - SAN PIETRO DI FELETTO (TV) -

Cell. 348 2235424 - Tel. 0438 60608

Email: az.agr.ilgrappolo@alice.it

http://www.viniilgrappolo.com

martedì 16 novembre 2010

Dal Contadino delle Dolomiti

La delegazione Alte Terre della rete di informazione L'Italia del Gusto, ha presentato al Festival Europeo del Gusto a Scorzè (Venezia),presso la Trattoria al Tempo Perso l'azienda agricola biologica Dal Contadino delle Dolomiti di Andrea Gosetti (Cesiomaggiore).


“Dal Contadino” nasce dalla volontà di portare il prodotto biologico della terra al consumatore.

“Siamo un’azienda agricola biologica situata nel comune di Cesiomaggiore, Belluno, ai confini del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. L’ambiente incontaminato e l’amore per la natura hanno fatto nascere un’azienda agricola il cui principio è quello della coltivazione biologica. “Dal Contadino” si occupa di produzione e vendita diretta dei propri prodotti agricoli: frutta (mele, pere) ortaggi da campo (patate,ecc.) e trasformati (nettare Bio di pera, Succhi Bio di mela)."

Dal Contadino propone anche dei prodotti garantiti: confezione di farro, farina, fagioli secchi di Lamon, caffè, grano, orzo ;confettura di zucca, misto bosco, fragolina di bosco, prugne, more, lamponi, mirtillo;birra con malto e doppio malto delle Dolomiti.

"Coltiviamo solamente prodotti biologici certificati- ha osservato Andrea Gosetti-, regolati dalle normative Europee in agricoltura biologica (Cee 2092/91). La nostra coltivazione biologica deve rispettare delle condizioni molto restrittive di produzione nel massimo rispetto del prodotto e dell’ambiente che ci circonda."

L’interessante è che si evitano passaggi in più, perché l’ordine viene fatto online, e la consegna per corriere.

:



andrea.gosetti@dalcontadino.it cell. 3351031200

info@dalcontadino.it cell. 3316018190

emanuele@dalcontadino.it

www.dalcontadino.it

lunedì 15 novembre 2010

Al Bed and Breakfast le Risaie a Sant'Ambrogio di Trebaseleghe


I giornalisti e i comunicatori che partecipano al 3° Festival Europeo del Gusto, possono soggiornare a S.Ambrogio di Trebaseleghe, nell'Alta Padovana), presso il B e B Le Risaie, della famiglia Cazzaro.


Sorge,infatti, tra le tranquille campagne venete la piccola barchessa rurale recentemente ristrutturata che ad inizio secolo era adibita al deposito di cereali e foraggi e più anticamente allo stoccaggio del riso.

Soggiorno ideale per chi ama la tranquillità e le lunghe passeggiate attraverso i campi coltivati che circondano il podere respirando il profumo dell'erba appena tagliata.

E' bello farsi trasportare da una natura ancora incontaminata seguendo gli argini del fiume Dese, lungo il quale si incontrano antichi mulini ad acqua ormai in disuso e forse ultimi testimoni di quell'economia rurale di inizio secolo che ha gettato le basi dell'attuale Veneto.

Uno splendido giardino fa da cornice al casale, dove i più piccini possono correre e giocare sotto le discrete attenzioni di chi preferisce rilassarsi all'ombra di una grande magnolia o, per gli amanti della tintarella, sotto i caldi raggi del sole d'estate...



Via Ramo S.Ambrigio 57 S.Ambrogio di Trebaseleghe (Padova)

Tel. (+39) 049 9378217

Cell. (+39) 329 7324584

E-mail: info@lerisaie.it

http://www.lerisaie.it/

domenica 14 novembre 2010

Elogio del cicchetto veneziano

Al Calamaro di Dolo




Si tratta di uno stuzzichino rompidigiuno, consumato di mattina quando non c'è tempo da perdere.

A Venezia, e in Veneto, il cicchetto è associato indissolubilmente ad una "ombra", ossia un bicchiere di vino. Quest’ultima istituzione locale sembra prenda il nome dall'antica abitudine dei mercanti di piazzare i banchi di mescita all'ombra del campanile di San Marco per tenere fresco il vino; ancor oggi nella città lagunare si dice "andar per ombre", quando si vuole indicare il rito dello spuntino di mezza mattina.

Sono molti i bacari (osterie) dove è possibile trovare il cicchetto, la cui composizione varia a seconda del periodo dell'anno. Si tratta di un piccolo assaggio di pesce o di salumi, caldo o freddo, appoggiato su pane.

Sorseggiando la "ombra" è possibile per esempio degustare baccalà mantecato, sarde in saor, vongole, chioccioline di mare, moscardini appena lessati (polipetti di piccole dimensioni) e nervetti (cartilagini di vitello lessate e servite in aceto e olio).