mercoledì 12 gennaio 2011

Salis Cibo & Vino a Valdobbiadene

Il vecchio edificio, adibito un tempo a stalla e magazzino, e ora magistralmente ristrutturato, si trova sopra il borgo di Santo Stefano, a dieci minuti da Valdobbiadene. La campagna circostante garantisce il giusto distacco dal caos quotidiano garantendo tranquillità e infondendo un inappagabile senso di benessere.


Le ampie vetrate terra-cielo della sala lasciano penetrare al suo interno tutta la luce e i colori dei vitigni circostanti, mentre la terrazza consente un'immersione ancora più totale in questa fantastica natura.

I più smaliziati potranno completare l'esperienza, con i trattamenti e i servizi dell'adiacente centro benessere. E se proprio non vorrete più andarvene, al piano superiore sono disponibili quattro meravigliose camere matrimoniali.

Gianmaria, nel suo Salís Cibo & Vino, saprà stupirvi reinterpretando la semplicità e accostando tra loro gli ingredienti e i sapori della cucina Veneta.

I prodotti stagionali, tutti assolutamente naturali e genuini, vengono selezionati quotidianamente per dar vita ogni giorno ad un menù diverso e potervi deliziare anche con il gusto della sorpresa.

Tutte le pietanze sono rigorosamente preparate in casa: la pasta, le sfoglie, i dolci... ogni cosa riceve un'attenzione particolare a garanzia di un gusto unico.

Su prenotazione è possibile richiedere un menù particolare o assicurarsi una cena tutta a base di pesce.

La cantina è indubbiamente ricca dei migliori vini locali, orgoglio indiscusso del territorio, ma offre anche una selezione dei rossi nazionali più caratteristici.

Salís Cibo & Vino di Geronazzo Gianmaria

Strada di Saccol, 52

Santo Stefano di Valdobbiadene, Treviso

Tel. +39 346 3205972

Email: info@salis-ciboevino.it

http://www.salis-ciboevino.it/

Colbertaldo, il paese dove si lavora bene

Secondo alcuni, in questo momento Colbertaldo produce il miglior prosecco. Sarà per il clima, per il terroir, d’accordo, ma soprattutto sanno fare vino in maniera eccellente. Ci sono diversi vignaioli, ma parliamo solo di quattro di loro.


Iniziamo, per anzianità e per dovere di amicizia,con Frozza, il mitico Frozza. Una storia che comincia da lontano e che negli anni si è mantenuta integra giorno dopo giorno con la stessa passione con cui la bisnonna Anna serviva ai clienti della sua osteria il Prosecco di sua produzione.

Il frutto di tanto lavoro, e quanto lavorano, non può che essere un autentico Prosecco di Valdobbiadene Docg. Caratterizzato dal colore paglierino con riflessi solari, dai profumi tipicamente fruttati e dalle note floreali. E' il vino che si accompagna ai momenti di convivialità, insuperabile per un aperitivo e ideale per accompagnare i piatti leggeri della cucina moderna.

Abbiamo poi l’azienda agricola di Walter Miotto, un altro mito. Fanno degli ottimi spumanti, ma è ottimo il prosecco col fondo. "Il prosecco "col fondo" non è molto conosciuto al di fuori della zona. Il vino, secondo la tradizione, viene messo in bottiglia nelle due settimane che precedono la Pasqua cristiana. Dopo alcune settimane, in relazione alla temperatura e alle condizioni atmosferiche, esso rifermenta ed è pronto per essere gustato. La convinzione di molti è che il prosecco sia un vino da consumarsi in annata. Ciò e vero, ma solo in parte. Nel caso del Prosecco "col fondo", dove la presa di spuma avviene grazie alla rifermentazione in bottiglia (chiamata "sur lie"), le cose sono leggermente diverse. La rifermentazione permette al Prosecco di affrontare il tempo in un ambiente protetto dalla Co2 e dalla So2 liberata naturalmente e, nello stesso tempo, i lieviti che si depositano nel fondo della bottiglia conferiscono al vino maggior finezza e complessità. I vini che la maggior parte delle cantine producono non sono adatti per ottenere il Prosecco "col fondo". La selezione di questo vino deve partire da uve con un buon grado di maturazione e che provengono da vigneti con particolare vocazione." Parola di Andrea Miotto,l’enologo di casa.

All'anagrafe è registrato come Gilberto Brustolin, per gli amici universalmente Gibo, e in questi tempi bui e tempestosi lui si dà al doppio lavoro.

Da un lato produce vino, ossia prosecco col fondo, prosecco frizzante e uno spumante metodo charmat. Vende soprattutto ai privati, a qualche piccolo ristoratore, e vino in damigiana a chi vuole avere il piacere di imbottigliarsi in casa questa delizia. A detta di molti, infatti, Gibo fa il miglior prosecco della zona, proprio in questa Colbertaldo che attualmente probabilmente sta dando il prodotto migliore.

E, per ultimo, Mass Bianchet, che è il nome dell’azienda agricola di famiglia.,che ha assunto questa denominazione da circa venti anni, da quando ha acquisito caratteristiche produttive prettamente viticole, in particolare nella produzione e vinificazione del Prosecco. Lorenzo Miotto è stato il vero protagonista di questa evoluzione: la ristrutturazione ha riguardato infatti sia i vigneti che la cantina, mantenendo inalterate le caratteristiche del Prosecco e nello stesso tempo migliorandone la qualità.

Email: prosecco.frozza@tiscali.it

matteo.mi8@libero.it

martedì 11 gennaio 2011

Il panettone secondo Sandro Facchin

Okay, ora il tempo del panettone è passato, ma voglio dare un po’di spazio a Sandro Facchin, il famoso poliedrico fornaio. Scusate il ritardo, ma lui mi ha mandato proprio adesso quanto segue.




IL PANETTONE VARIEGATO AL CIOCCOLATO



Il panettone variegato è il frutto di un lungo lavoro di affinamento di un’idea alquanto semplice in apparenza ma di difficile realizzazione. Innanzitutto vengono realizzati due impasti, uno di colore chiaro con odori di burro primo fiore e vaniglia ed un altro impasto di colore marrone in quanto contenente una percentuale di pregiato cacao sudamericano, poi impreziosito con una nota di rhum cubano. Per poi finire entrambi gli impasti con un’aggiunta di gocce di cioccolato fondente. La parte più difficile della lavorazione consiste nell’amalgamare i due impasti facendo però in modo di ottenere una venatura bicolore all’interno del panettone stesso. La soluzione è stata trovata impastando a mano il tutto, in maniera da lasciare visibile le due anime in contrasto tra loro.

Il risultato è un prodotto molto appagante sia per la vista, in quanto al momento del taglio risalta subito il contrasto vaniglia/cacao, sia per il gusto, perché lo sprigionarsi dei profumi degli ingredienti si fonde in un unico piacere, capace di solleticare il palato senza risultare di difficile digestione.



IL MOKACCINO…

VARIANTE DEL PANETTONE CON CAFFE’, PANNA FRESCA E CIOCCOLATO



Il Mokaccino è una variante del panettone, nata principalmente per dare un’alternativa a chi non piace il gusto classico del panettone nelle sue varianti più disparate.

Il procedimento è abbastanza simile a quello di un comune panettone, all’impasto del quale viene aggiunta una amalgama fatta di panna fresca montata, caffè espresso e polvere di caffè. Verso la fine dell’impasto vengono aggiunte scaglie di cioccolato fondente, quindi arrotondato come un panettone classico, messo nello stampo e, solo al momento della cottura, glassata la superficie con un composto di zucchero, mandorle tritate ed albume d’uovo.

Il prodotto che ne esce non è altro che un dolce con un’alveolatura molto fine, una consistenza spugnosa e un intenso aroma. Molto adatto ad essere gustato a fine pasto o come uno stuzzicante accompagnamento ad un caffè tra amici.



Bene, l’ho messo, ma ricordiamo che Sandro è un artista della biscotteria. Provare per credere.



Fornaio Facchin,

via Fantin 158

Ciano di Crocetta del Montello (TV)

Tel. 042384108