Sebastian era venuto con Carga, Edbin Erzetic, a casa di Aleksij Mavric per delle riprese televisive: all’improvviso lui ci ha invitato a Casa Marica (mariza) nello stupendo borgo di di Smartno. Ci troviamo sul Collio sloveno, nei piccoli villaggi compresi nel Comune di Brda.
La sua, chiamiamola così, osteria si trova entro le mura maestose del pittoresco borgo medievale. Qui c'era una fortezza militare, e, oggi, un luogo romantico, dove sembra che il tempo si sia fermato.
Lui fa parte della famiglia di Zlatko Mavric: ha rinnovato la vecchia fattoria dandole il nome di nonna Marica, un ricordo.
La cantina Hiša Marica offre vini di alta qualità dalla cantina Belica, abbiamo già avuto occasione di parlarne, e una vasta gamma di prelibatezze locali e altre specialità locali.
Servono prosciutto affumicato a casa, da vedere il prosciuttificio a Medana, un vero incanto, salame, pancetta, con conoscenza, esperienza e amore per la tradizione prodotti sotto il tetto della nostra casa.
Oltre alle delizie fatte in casa in casa offrono deliziosi spuntini di origine italiana: mortadella e formaggi di produzione interna della valle del Soca.
Nei week-end e festivi (o su prenotazione) sono serviti piatti caldi e freddi e dolci fatti in casa: alle quattro del pomeriggio hanno preparato gulash con polenta bianca, una vera delizia.
Ora i tre si sono messi insieme, Aleksij, Carga e Sebastian per cercare di sviluppare un minimo di turismo che renda fruttuose le loro prelibatezze: ciliegie,vino e ristorazione.
HIŠA MARICA
Šmartno 33, 5211 Kojsko
Goriška Brda, Slovenija
tel: 00386 5 30 41 039
gsm: 00386 31 341 693,
00386 41 788 305
email: info@marica.si
http://www.marica.si/
mercoledì 19 gennaio 2011
Il Molinetto della Croda e il Vajont
Il Molinetto della Croda, nella valle del Lierza, rappresenta uno dei più suggestivi angoli della Marca Trevigiana. Nei suoi quasi quattro secoli di storia ha ispirato artisti e incantato migliaia di visitatori.
Caratteristico esempio di architettura rurale del secolo XVII, l’edificio fu costruito a più riprese. Le fondazioni della primitiva costruzione poggiano sulla nuda roccia, appunto la “croda” della montagna.
Successivi ampliamenti consentirono di ricavare i locali per la dimora di modeste famiglie di mugnai, sempre alle prese con la povertà e la minaccia incombente di piene improvvise e alluvioni devastanti come, in tempi recenti, quelle del 1941 e del 1953.
Il vecchio mulino, simbolo di una civiltà rurale in via di estinzione sotto l’incalzare della civiltà industriale, macinò l’ultima farina nel 1953. Successivamente rimase per alcuni anni disabitato e in stato di desolante abbandono. Recentemente è stato sottoposto a scrupolosi interventi di restauro, che hanno conservato inalterate le caratteristiche dell’edificio. Al piano terra è stata fedelmente ricostruita la macina, ora resa di nuovo funzionante.
Acquistato dal Comune di Refrontolo nel 1991, questo patrimonio culturale locale è ora fruibile dalla collettività ed è meta di visite guidate scolastiche e turistiche.
Allora,domenica eravamo lì per uno stage televisivo, e controllavo il cameraman: c’era la mostra dei presepi e lui voleva riprendere tutto. Sono rimasto colpito dalla rappresentazione della Natività ambientata in un paesino di montagna prima del disastro del Vajont. Era il 1963, e mi rendo conto che sono passati anni, e la memoria dei più giovani tende ad affievolirsi. I presepi sono visibili sino al 30 gennaio. Complimenti agli organizzatori.
informazioni: Tel. 0438 978199
email: info@molinettodellacroda.it
www.molinettodellacroda.it
Caratteristico esempio di architettura rurale del secolo XVII, l’edificio fu costruito a più riprese. Le fondazioni della primitiva costruzione poggiano sulla nuda roccia, appunto la “croda” della montagna.
Successivi ampliamenti consentirono di ricavare i locali per la dimora di modeste famiglie di mugnai, sempre alle prese con la povertà e la minaccia incombente di piene improvvise e alluvioni devastanti come, in tempi recenti, quelle del 1941 e del 1953.
Il vecchio mulino, simbolo di una civiltà rurale in via di estinzione sotto l’incalzare della civiltà industriale, macinò l’ultima farina nel 1953. Successivamente rimase per alcuni anni disabitato e in stato di desolante abbandono. Recentemente è stato sottoposto a scrupolosi interventi di restauro, che hanno conservato inalterate le caratteristiche dell’edificio. Al piano terra è stata fedelmente ricostruita la macina, ora resa di nuovo funzionante.
Acquistato dal Comune di Refrontolo nel 1991, questo patrimonio culturale locale è ora fruibile dalla collettività ed è meta di visite guidate scolastiche e turistiche.
Allora,domenica eravamo lì per uno stage televisivo, e controllavo il cameraman: c’era la mostra dei presepi e lui voleva riprendere tutto. Sono rimasto colpito dalla rappresentazione della Natività ambientata in un paesino di montagna prima del disastro del Vajont. Era il 1963, e mi rendo conto che sono passati anni, e la memoria dei più giovani tende ad affievolirsi. I presepi sono visibili sino al 30 gennaio. Complimenti agli organizzatori.
informazioni: Tel. 0438 978199
email: info@molinettodellacroda.it
www.molinettodellacroda.it
L’azienda agricola le Zhiese
L'azienda nasce negli anni 50 ad opera di Remo Bortoluzzi che, con una visione razionale e futurista dell’agricoltura cambia volto alle struttura ormai fatiscenti, comincia a dotarla dei primi strumenti meccanici e della prima stalla del territorio con una mungitura meccanica e animali rivolti verso la corsia centrale, silos per lo stoccaggio dei cereali per l’alimentazione…
E’ sua iniziativa anche la prima vendemmia con contenitori in materiale plastico e, orrore, l’eliminazione dei campi con la baulatura sostituiti da più funzionali campi piani dotati di scoline per lo sgrondo delle acque.
Il figlio Bruno, che si è fatto le ossa nel sud dell’Italia, ora sta continuando con lo stesso spirito futurista e, se la stalla non c’è più, l’azienda può però annoverare un moderno pioppeto specifico per la produzione di biomasse a scopo energetico.
Dopo anni di utilizzo cerealicolo ora l’azienda produce asparagi verdi (parte dei quali in serra), kiwi, cippato per biomassa, mais da granella.
Abbiamo già avuto occasione di assaggiare i suoi asparagi, che ricordavano un po’ i piselli crudi come gusto, che lui riesce ad avere in anticipo grazie alle sue tecniche di lavorazione.
Ora lui produce radicchi, siamo in inverno: lui è disposto a confrontarsi con gli altri produttori per migliorare.
Ricordiamo che oltre che in azienda, è presente mercoledì e sabato al mercato contadino di Conegliano, e poi Godega S.U. e Vittorio Veneto. Spera inoltre di riuscire ad entrare anche ad Oderzo. Ricordiamo che nel periodo degli asparagi ha anche un punto vendita lungo la Pontebbana.
Azienda Azienda Agricola Le Zhiese
via Pascoli 5,
31010 Godega di Sant'Urbano (TV)
Email: info@lezhiese.it
http://www.lezhiese.it/
E’ sua iniziativa anche la prima vendemmia con contenitori in materiale plastico e, orrore, l’eliminazione dei campi con la baulatura sostituiti da più funzionali campi piani dotati di scoline per lo sgrondo delle acque.
Il figlio Bruno, che si è fatto le ossa nel sud dell’Italia, ora sta continuando con lo stesso spirito futurista e, se la stalla non c’è più, l’azienda può però annoverare un moderno pioppeto specifico per la produzione di biomasse a scopo energetico.
Dopo anni di utilizzo cerealicolo ora l’azienda produce asparagi verdi (parte dei quali in serra), kiwi, cippato per biomassa, mais da granella.
Abbiamo già avuto occasione di assaggiare i suoi asparagi, che ricordavano un po’ i piselli crudi come gusto, che lui riesce ad avere in anticipo grazie alle sue tecniche di lavorazione.
Ora lui produce radicchi, siamo in inverno: lui è disposto a confrontarsi con gli altri produttori per migliorare.
Ricordiamo che oltre che in azienda, è presente mercoledì e sabato al mercato contadino di Conegliano, e poi Godega S.U. e Vittorio Veneto. Spera inoltre di riuscire ad entrare anche ad Oderzo. Ricordiamo che nel periodo degli asparagi ha anche un punto vendita lungo la Pontebbana.
Azienda Azienda Agricola Le Zhiese
via Pascoli 5,
31010 Godega di Sant'Urbano (TV)
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martedì 18 gennaio 2011
Al Buon Gustaio Baia del Re di Refrontolo
E’ sempre stato un luogo di ritrovo piuttosto conosciuto, come la Baia del Re, oppure come osteria Stival. Ma la gestione attuale batte tutti.
E’un tipo ruspante, che parla il dialetto dell’Alta Marca, ma che come cuoco dà dei punti a ristoranti più rinomati.
Ci sono stato domenica, per uno stage televisivo, e poi un’altra volta per saggiare la cucina. Finito di riprendere, ci siamo accomodati sperando in un pranzo semplice, vista l’ora tarda, e lui ha fregato tutti presentando di tutto e di più.
Ha iniziato con i salumi fatti rigorosamente da lui: su tutto mi è piaciuto un prosciutto di Sauris molto delicato, e una costea che si scioglieva in bocca. La costea non la mangiavo da circa trent’anni: eccezionale, vale un viaggio fino a lì. E poi un classico musetto: ho dovuto spiegare che cos’era il cren, dato che si conosce solo a Nordest. In pratica è una radice di rafano grattugiata, con aceto e zucchero.
Sul primo possiamo sorvolare: un’ottima lasagna. Poi i secondi: una tagliata di manzo tenerissima, e le costee, costicine, giganti. Saranno state lunghe quaranta centimetri. Non ne avevo mai viste di simili.
Il tutto bagnato da del buon prosecco che lui ha selezionato personalmente. Peccato aver fatto poco onore alla tavola per via del lavoro. I prezzi sono più che onesti.
Ristorante Al Buon Gustaio Baia del Re
via Molinetto, 5 - Refrontolo
t. 0438.894143
E’un tipo ruspante, che parla il dialetto dell’Alta Marca, ma che come cuoco dà dei punti a ristoranti più rinomati.
Ci sono stato domenica, per uno stage televisivo, e poi un’altra volta per saggiare la cucina. Finito di riprendere, ci siamo accomodati sperando in un pranzo semplice, vista l’ora tarda, e lui ha fregato tutti presentando di tutto e di più.
Ha iniziato con i salumi fatti rigorosamente da lui: su tutto mi è piaciuto un prosciutto di Sauris molto delicato, e una costea che si scioglieva in bocca. La costea non la mangiavo da circa trent’anni: eccezionale, vale un viaggio fino a lì. E poi un classico musetto: ho dovuto spiegare che cos’era il cren, dato che si conosce solo a Nordest. In pratica è una radice di rafano grattugiata, con aceto e zucchero.
Sul primo possiamo sorvolare: un’ottima lasagna. Poi i secondi: una tagliata di manzo tenerissima, e le costee, costicine, giganti. Saranno state lunghe quaranta centimetri. Non ne avevo mai viste di simili.
Il tutto bagnato da del buon prosecco che lui ha selezionato personalmente. Peccato aver fatto poco onore alla tavola per via del lavoro. I prezzi sono più che onesti.
Ristorante Al Buon Gustaio Baia del Re
via Molinetto, 5 - Refrontolo
t. 0438.894143
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Pane e sopressa nelle colline del Prosecco: il pane firmato Men, da Guia
Nei nostri percorsi del gusto abbiamo visitato in lungo e in largo le colline del Prosecco. Mi ricordavo del Panificio Men, per via di una degustazione di sopressa e vini con il fondo, fatta nella bella macelleria-gastronomia Amica di Daniele Barattin, in quel di Soligo.
Un buon pane rustico,ruspante, che poi ho imparato a consumare, quando i giri vagabondi mi portano in queste contrade benedette.
Così ci siamo ritornati, per raccogliere una autorevole opinione : quale è il pane che si abbina meglio alla sopressa dell’Alta Marca? Non vi sono esitazioni nella risposta: “Certamente gli zoccoletti: buoni, croccanti e gustosi”.
Questo tipo di pane viene realizzato con farine che richiedono una lunga lievitazione. L’operazione di impasto è lunga, fino ad ottenere un impasto morbido, liscio ed omogeneo. Si lascia lievitare a temperatura ambiente per almeno 12 ore, si riprende l’impasto, lo si rinnovella con farina fresca, lo si lascia riposare ancora in una mastella, poi la cottura. Et voilà…. gli zoccoletti, dalla fome invitante e irregolare!
Il Panificio Men interpreta oltre venti tipologie di pane, con farine diverse e ingredienti suggeriti dal volgere delle stagioni. Nel corso della settimana si avvicendano sul banco proposte che vanno incontro alle esigenze di un consumatore sempre più attento e delicato.
”Non è facile accontentare i gusti della clientela, proprio per questo proponiamo il pane in molte versioni. Ci occupiamo anche della classica pasticceria da forno, di fattura squisitamente artigianale”.
Il Panificio Men è stato invitato alle iniziative della rete di informazione de l’Italia del Gusto.
Men Lucio
31049 Valdobbiadene (TV)
43, Strada Per Guia
tel: 0423 901005
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lunedì 17 gennaio 2011
Le Fronde a Refrontolo
L’ultima volta c’ero stato circa trent’anni fa, non mi ricordo se era l’ultimo anno di liceo o il primo di università. Era una semplice gelateria, che a me onestamente non aveva detto molto.
Ci sono stato qualche giorno fa, e sono stato piacevolmente sorpreso. La Titolare, Rosa, è realmente un vulcano: mi ha ricordato quando lei lavorava da un’altra parte e via discorrendo.
Beh, veniamo alla pizza. Non conoscendo il pizzaiolo, ho preso una 4 formaggi con le acciughe. Il mio vicino solo un’insalatona, con i gamberetti, e vedendo come ha spazzolato il piatto, direi che era buona.
La pizza, beh la pizza era nettamente superiore a quanto dettomi, ben cotta, i formaggi non erano di plastica, insomma la notte non mi sono alzato per bere, il che di questi tempi è già qualcosa. Il titolare mi aveva garantito che le palline di pasta erano lasciate a levitare per 36 ore, e a giudicare dal risultato è vero.
Val la pena di andarci, anche perché hanno aperto da poco, e buona pizza!
Pizzeria Le Fronde
10, VIALE DEGLI ALPINI
Refrontolo (Treviso) Cap: 31020
Ci sono stato qualche giorno fa, e sono stato piacevolmente sorpreso. La Titolare, Rosa, è realmente un vulcano: mi ha ricordato quando lei lavorava da un’altra parte e via discorrendo.
Beh, veniamo alla pizza. Non conoscendo il pizzaiolo, ho preso una 4 formaggi con le acciughe. Il mio vicino solo un’insalatona, con i gamberetti, e vedendo come ha spazzolato il piatto, direi che era buona.
La pizza, beh la pizza era nettamente superiore a quanto dettomi, ben cotta, i formaggi non erano di plastica, insomma la notte non mi sono alzato per bere, il che di questi tempi è già qualcosa. Il titolare mi aveva garantito che le palline di pasta erano lasciate a levitare per 36 ore, e a giudicare dal risultato è vero.
Val la pena di andarci, anche perché hanno aperto da poco, e buona pizza!
Pizzeria Le Fronde
10, VIALE DEGLI ALPINI
Refrontolo (Treviso) Cap: 31020
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Il branzino di Pirano
Stiamo parlando della famiglia Fonda, di Portorose, che esporta i branzini. Lo slogan dice tutto: naturale e sano, il branzino di Pirano Fonda. Dalle foto la famiglia affonda le radici nella storia, parliamo di secoli, e quindi ci troviamo di fronte ad una famiglia che ricerca e propone la qualità, in questo caso di una prelibatezza, i branzini.
“In realtà non si tratta di una tecnologia particolarmente innovativa, è più un insieme di accorgimenti che rende i nostri branzini un prodotto di alta qualità ben distinguibile dalla media attualmente esistente sul mercato.”
Parole sante: è l’attenzione ai particolari che spesso differenzia il prodotto. Per esempio, i branzini sono allevati in gabbie di polietilene con rete in polipropilene in acque pulite e profonde.
Il padre Ugo, il figlio Lean e la figlia Irena sono tutti e tre biologi, e hanno dedicato la loro vita a studiare e conoscere il mare, e trasferito le loro conoscenze nell’azienda, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione degli esseri marini.
Quel che tirano su è semplicemente splendido, sotto ogni aspetto: consegnano dappertutto, perché il pescato viene imballato e spedito direttamente a casa propria.
FONDA d.o.o.
Liminjanska cesta 117
6320 Portorož – Portorose
Slovenija
T: 051 605 605
F: 05 6772 181
E: info@fonda.si
I: www.fonda.si
“In realtà non si tratta di una tecnologia particolarmente innovativa, è più un insieme di accorgimenti che rende i nostri branzini un prodotto di alta qualità ben distinguibile dalla media attualmente esistente sul mercato.”
Parole sante: è l’attenzione ai particolari che spesso differenzia il prodotto. Per esempio, i branzini sono allevati in gabbie di polietilene con rete in polipropilene in acque pulite e profonde.
Il padre Ugo, il figlio Lean e la figlia Irena sono tutti e tre biologi, e hanno dedicato la loro vita a studiare e conoscere il mare, e trasferito le loro conoscenze nell’azienda, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione degli esseri marini.
Quel che tirano su è semplicemente splendido, sotto ogni aspetto: consegnano dappertutto, perché il pescato viene imballato e spedito direttamente a casa propria.
FONDA d.o.o.
Liminjanska cesta 117
6320 Portorož – Portorose
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F: 05 6772 181
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