L'olivicoltura e la produzione dell'olio extra vergine di oliva da secoli hanno segnato il Buiese, lasciando una traccia indelebile nel territorio attraverso la storia. Oggi, questo prodotto tradizionale riveste un ruolo di grande importanza non solo per l'economia locale in generale, ma anche per l'agricoltura, la gastronomia, il modo di vita ed il turismo in particolare.
La manifestazione Oleum olivarum quest'anno festeggia il suo dodicesimo anniversario e la quarta edizione come manifestazione fieristica. Cio' significa che negli anni questa manifestazione e' cresciuta diventando una vera e propria fiera alla quale partecipano istituti di ricerca, associazioni di olivicoltori, produttori di olio di oliva di Croazia, Slovenia ed Italia.
Gli organizzatori della manifestazione sono la Citta' di Buie, il Comitato locale e la Comunita' degli Italiani di Crassiza, l'Ente per il turismo di Buie, con il patrocinio della Regione Istriana ed il Ministero per l'agricoltura della Repubblica di Croazia.
Durante gli anni si assiste ad un importante aumento dei campioni di olio che sono stati analizzati. Dal 1998, anno dello svolgimento della prima manifestazione quando sono stati analizzati 18 campioni, si e’ arrivati ai 106 del 2008. Cio' ha portato alla necessita' di approvare criteri piu' severi per quanto riguarda la quantita' che deve essere rappresentata da un campione (nel 2008 questa quantita' deve rappresentare almeno 300 l di olio). All'analisi organolettica vengono sottoposti i campioni che soddisfano sia il criterio della quantita' sia quello della percentuale di acidi grassi liberi che deve essere minore o pari al 0,3%.
Le attivita' degli organizzatori, dei partecipanti e dei patrocinatori della manifestazione Oleum olivarum hanno come scopo comune il collegamento tra i produttori, le istituzioni scientifiche e quelle dei consumatori, lo sviluppo della produzione agricola, la valorizzazione della cultura olivicola, delle ricchezze umane e promozionali che offre questo frutto particolare onde creare un collegamento tra l'agricoltura, ovvero tra i prodotti alimentari di alta qualita' e l'offerta turistica legata alla cultura e allo stile di vita propriamente condiserato mediterraneo.
La fiera si svolge nel mese di marzo e ofre molteplici contenuti per tutti i partecipanti e visitatori. Si possono ascoltare lezioni e conferenze tenute da professori e collaboratori dell'Universita' di Trieste e di Udine, della Facolta' di Agronomia di Zagabria, della Facolta' di medicina dell'Universita' di Fiume, dell'Istituto per l'agricoltura ed il turismo e la ditta MIH s.r.l. di Parenzo, l'Associazione degli assaggiatori di olio di oliva e l'Associazione Citta' dell'olio di Buie.
Una volta terminata l'analisi chimica, effettuata dall'Ente per la salute pubblica della Regione Istriana, Servizio per l'ecologia sanitaria/Reparto per il controllo dei prodotti di uso generale, inizia l'analisi sensoriale effettuata da parte dell'Associazione degli assaggiatori di olio di oliva di Buie, in collaborazione con il panel del Centro di ricerche dell'Universita' del Litorale di Capodistria (panel autorizzato Sloveno). L'analisi sensoriale degli oli exstravergini di oliva viene effettuato in base agli standard emessi dal Consiglio internazionale per l'olio di oliva – Metodologia generale per l'analisi sensoriale dell'oio extra vergine di oliva. E' importante sottolineare l'altissima percentuale di oli che rientrano nella categoria extra vergine, in media 85 - 90% del numero totale di campioni analizzati.
Alla manifestazione vengono assegnate le medaglie ai produttori di olio extra vergine di oliva e vengono organizzate degustazioni guidate per il pubblico. Oltretutto, viene organizzata anche una mostra e un concorso artistico dedicato all'olivo.
Oltre alla degustazione di oli di oliva, vengono offerti ai visitatori anche piatti tradizionali istriani, vino e miele. Tra gli espositori piu' significativi, vanno ricordati i produttori facenti parte dell'Associazione nazionale croata delle Citta' dell'olio, la MIH s.r.l. di Parenzo, le asssociazioni di olivicoltori della Croazia (Agrorovinj di Rovigno, Agroturist di Dignano, Maslina-Ulivo di Umag, BIO – Agro di Buie, l'Associazione Štorta di Isola (Slovenia) e le associazioni di S. Dorligo della Valle – Dolina (Italia), come pure l'Ente per il turismo della Citta' di Buie e di Casteliere, i produttori di preparati cosmetici a base di olio di oliva e molti altri ancora.
martedì 23 febbraio 2010
lunedì 22 febbraio 2010
Borghi Europei del Gusto e sviluppo
L’obiettivo principale è quello di far emergere un’altra Italia, e un’altra Europa, fatta di piccole e medie imprese che sono state in grado, o possono essere in grado, di coniugare arte, design, materiali innovativi e tecnologie per costruire prodotti all’avanguardia, o di enti culturali, parchi, e così via, che permettono al visitatore di arricchire il loro bagaglio culturale ed emotivo, facendo esperienza, o di agricoltori che hanno saputo innovare e valorizzare le tradizioni del territorio dando vita a produzioni uniche. Lo scambio reciproco, in kermesse informative, permette di far emergere la notizia e di farla arrivare al pubblico.
La maggior parte delle aziende italiane continuano a riporre la loro fiducia principalmente nei canali pubblicitari più tradizionali e, in particolare, nella TV, che copre la fetta di mercato più consistente, seguita da radio e stampa. Nelle ultime due posizioni, invece, i media più innovativi, ovvero il cinema, e internet. Se guardiamo allo scenario internazionale notiamo, però, che l’uso di internet come mezzo pubblicitario fa registrare, dal 2003 ad oggi, un aumento quasi sempre superiore al 30% in tutti i continenti. Internet, dunque appare il futuro della pubblicità e i tempi sembrano ormai maturi per traslare. E poi, la notizia è di questi giorni: anche le fasce più anziane si stanno avvicinando a questo mezzo.
Il dinamismo e l’evoluzione del modo di vivere dei singoli su un piano strutturale a livello di nazione, affinché internet e i new media possano diventare sempre più mezzi efficaci per favorire il recupero della competitività.: il rapporto fra costi e benefici è senz’altro vantaggioso.
Altro elemento di riflessione è il gradimento per il Web 2.0, ovvero tutte quelle applicazioni on line che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, social network, community, ecc.), e qui parliamo di comunicazione e informazione. Nel mondo della rete, infatti, gli utenti desiderano partecipare, condividere, interagire attraverso un’informazione “orizzontale”, in cui ognuno può commentare le notizie e aggiungere testimonianze, affiancando al concetto di “condivisione” quello di “conoscenza”, ovvero dare e ricevere informazioni che riguardano non solo se stessi o i propri amici e conoscenti, ma anche tutto quello che accade nel mondo.
La maggior parte delle aziende italiane continuano a riporre la loro fiducia principalmente nei canali pubblicitari più tradizionali e, in particolare, nella TV, che copre la fetta di mercato più consistente, seguita da radio e stampa. Nelle ultime due posizioni, invece, i media più innovativi, ovvero il cinema, e internet. Se guardiamo allo scenario internazionale notiamo, però, che l’uso di internet come mezzo pubblicitario fa registrare, dal 2003 ad oggi, un aumento quasi sempre superiore al 30% in tutti i continenti. Internet, dunque appare il futuro della pubblicità e i tempi sembrano ormai maturi per traslare. E poi, la notizia è di questi giorni: anche le fasce più anziane si stanno avvicinando a questo mezzo.
Il dinamismo e l’evoluzione del modo di vivere dei singoli su un piano strutturale a livello di nazione, affinché internet e i new media possano diventare sempre più mezzi efficaci per favorire il recupero della competitività.: il rapporto fra costi e benefici è senz’altro vantaggioso.
Altro elemento di riflessione è il gradimento per il Web 2.0, ovvero tutte quelle applicazioni on line che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, social network, community, ecc.), e qui parliamo di comunicazione e informazione. Nel mondo della rete, infatti, gli utenti desiderano partecipare, condividere, interagire attraverso un’informazione “orizzontale”, in cui ognuno può commentare le notizie e aggiungere testimonianze, affiancando al concetto di “condivisione” quello di “conoscenza”, ovvero dare e ricevere informazioni che riguardano non solo se stessi o i propri amici e conoscenti, ma anche tutto quello che accade nel mondo.
domenica 21 febbraio 2010
L'Olio dei Colli Euganei invitato a 'Oleum Olivarum' in Istria, grazie ad AgriCamp
L’introduzione dell’olivo nei Colli Euganei è avvenuta in tempi molto lontani; alcune fonti documentano la sua presenza addirittura al Pliocene, ma con maggiore probabilità l’olivo è risalito nella Pianura Padana in epoca pre-romana.
Alcuni autori romani, Polibio, Strabone, Plinio il Vecchio, Giovenale e Marziale, hanno descritto la fertilità dei luoghi e l’abbondanza delle vendemmie.
Nel IV sec. d.C. nell’opera “Historia Varia” di Claudio Eliano si può leggere che sui Colli Euganei venivano preparate delle focacce di farina condite con olio d’oliva e mele. In età tardo antica il degrado economico e politico provocò uno spopolamento e un deterioramento ambientale con conseguente abbandono dei campi coltivati e l’avanzamento dei boschi e delle paludi.
A partire dal 1400 con la dominazione veneziana l’olivo acquista una nuova importanza e anche dopo l’olivicoltura non viene più abbandonata come descrivono alcuni documenti della prima metà del 1700.
L’olivo ha un legame così stretto con il territorio euganeo che sopravvivono da secoli quattro coltivazioni autoctone: “Rasara”, “Marzemina”, “Rondella” e “Matosso”, ognuna delle quali produce olive e oli di differenti qualità. Altre varietà coltivate nel territorio euganeo sono il “Leccino” e il “Frantoio”.
L'olio dei Colli viene trasformato secondo una tradizione antica. Con l'istituzione del Parco sono stati incentivati l'ampliamento della coltura delle varietà locali di olivo e la produzione di qualità.
Il Parco Regionale dei Colli Euganei presenterà l'olio nel corso della rassegna informativa AgriCamp,che si terrà a Teolo e Vo' Euganeo dal 25 al 27 febbraio. Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa,Walter Bassanese, direttore dell'Ufficio Turistico di Buie (Istria Croata), ha invitato una delegazione dei Colli Euganei a partecipare a “Oleum Olivarum”, manifestazione che viene organizzata congiuntamente dalla Comunità degli Italiani di Crassiza e dalla Comunità turistica di Buie, che si terrà il 13 e il 14 marzo prossimi. Si tratta di un appuntamento per il quale, nel corso degli ultimi anni, l’interesse è aumentato al punto da attirare a Crassiza un gran numero di visitatori e di artisti provenienti da varie parti della Croazia, dalla Slovenia, dall’Italia, ma anche da più lontano, come per esempio dalla Francia.
L’olivicoltura in Croazia è un’industria fiorente grazie al clima favorevole e all’ottima composizione del terreno. Stando a fonti ufficiali la produzione nazionale di olio tra il 2005 ed il 2006 è stata di 5.000 tonnellate, con tendenza all'aumento negli anni successivi. Gli oliveti con meno di 10 anni rappresentano il 20 per cento del totale delle colture, quelli fino a 30 anni l’11 per cento e quelli ormai secolari il 13 per cento, mentre il 56 per cento degli oliveti sono colture che hanno fino a 50 anni. La tendenza attuale è di una forte crescita e dunque di un buon futuro, sia in termini quantitativi che qualitativi. Fino all'ingresso della Croazia nell’Unione Europea si prevede di aumentare ancora le piantagioni di olivo di un milione e mezzo di nuovi alberi da frutto, su complessivi 5.500 ettari di terreno.
Alcuni autori romani, Polibio, Strabone, Plinio il Vecchio, Giovenale e Marziale, hanno descritto la fertilità dei luoghi e l’abbondanza delle vendemmie.
Nel IV sec. d.C. nell’opera “Historia Varia” di Claudio Eliano si può leggere che sui Colli Euganei venivano preparate delle focacce di farina condite con olio d’oliva e mele. In età tardo antica il degrado economico e politico provocò uno spopolamento e un deterioramento ambientale con conseguente abbandono dei campi coltivati e l’avanzamento dei boschi e delle paludi.
A partire dal 1400 con la dominazione veneziana l’olivo acquista una nuova importanza e anche dopo l’olivicoltura non viene più abbandonata come descrivono alcuni documenti della prima metà del 1700.
L’olivo ha un legame così stretto con il territorio euganeo che sopravvivono da secoli quattro coltivazioni autoctone: “Rasara”, “Marzemina”, “Rondella” e “Matosso”, ognuna delle quali produce olive e oli di differenti qualità. Altre varietà coltivate nel territorio euganeo sono il “Leccino” e il “Frantoio”.
L'olio dei Colli viene trasformato secondo una tradizione antica. Con l'istituzione del Parco sono stati incentivati l'ampliamento della coltura delle varietà locali di olivo e la produzione di qualità.
Il Parco Regionale dei Colli Euganei presenterà l'olio nel corso della rassegna informativa AgriCamp,che si terrà a Teolo e Vo' Euganeo dal 25 al 27 febbraio. Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa,Walter Bassanese, direttore dell'Ufficio Turistico di Buie (Istria Croata), ha invitato una delegazione dei Colli Euganei a partecipare a “Oleum Olivarum”, manifestazione che viene organizzata congiuntamente dalla Comunità degli Italiani di Crassiza e dalla Comunità turistica di Buie, che si terrà il 13 e il 14 marzo prossimi. Si tratta di un appuntamento per il quale, nel corso degli ultimi anni, l’interesse è aumentato al punto da attirare a Crassiza un gran numero di visitatori e di artisti provenienti da varie parti della Croazia, dalla Slovenia, dall’Italia, ma anche da più lontano, come per esempio dalla Francia.
L’olivicoltura in Croazia è un’industria fiorente grazie al clima favorevole e all’ottima composizione del terreno. Stando a fonti ufficiali la produzione nazionale di olio tra il 2005 ed il 2006 è stata di 5.000 tonnellate, con tendenza all'aumento negli anni successivi. Gli oliveti con meno di 10 anni rappresentano il 20 per cento del totale delle colture, quelli fino a 30 anni l’11 per cento e quelli ormai secolari il 13 per cento, mentre il 56 per cento degli oliveti sono colture che hanno fino a 50 anni. La tendenza attuale è di una forte crescita e dunque di un buon futuro, sia in termini quantitativi che qualitativi. Fino all'ingresso della Croazia nell’Unione Europea si prevede di aumentare ancora le piantagioni di olivo di un milione e mezzo di nuovi alberi da frutto, su complessivi 5.500 ettari di terreno.
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