mercoledì 29 giugno 2011

Tra i casoni della laguna sud

È un legame antico quello che unisce la laguna sud di Venezia alla Brenta, che i veneziani elessero a luogo ideale per goldoniane 'villeggiature' disseminando lungo le sue rive le loro meravigliose ville patrizie. Eppure, questo straordinario tesoro naturalistico, dove il tempo sembra sospeso e i paesaggi cambiano col cambiare delle maree, è stato finora piuttosto trascurato dai flussi turistici.


Delimitata a nordovest dallo storico accesso alla laguna di Fusina, a pochi passi dalle ciminiere di Marghera ma anche dalla palladiana Villa Foscari la Malcontenta, a sudest da Chioggia e verso il mare dalle isole di Pellestrina e del Lido, questa parte della laguna è segnata da isole rimaste intatte nei millenni e altre che un tempo furono monasteri, ospedali e luoghi d'accoglienza per chi arrivava dal mare e che hanno avuto o attendono, dopo decenni di abbandono, una riqualificazione per nuovi usi. È il caso di San Servolo, ora sede di un'università internazionale, o di Poveglia, San Clemente e Sacca Sessola, che diventeranno strutture turistiche e congressuali. A pochi minuti da San Marco, ecco San Lazzaro degli Armeni, da secoli monastero dei padri mechitaristi e tuttora considerata il maggiore centro della cultura armena. Ecco, più a sud la stupenda area naturalistica di Valle Averto, gestita dal WWF che ne ha fatto un rifugio faunistico ricco di specie soprattutto nel periodo invernale. Visitabile per tutto l'anno, la riserva è una tipica valle da pesca con specchi d'acqua dolce e salmastra, canneti, prati incolti e canali, e una straordinaria varietà di animali: protagonisti assoluti gli uccelli, dagli aironi ai fenicotteri, dall'aquila di mare al falco pescatore. Ma non mancano il tasso, la faina e la puzzola e perfino il bufalo delle paludi maremmane. Qui, e tra le altre valli che si estendono al di là della Romea, nel territorio di Campagna Lupia, si può godere di un paesaggio lagunare fra i più affascinanti, in cui armoniosamente si inserisce, tra i tradizionali casoni da caccia e da pesca, l'elegante Casone di Valle Zappa, eccentricamente ispirato allo stile nordeuropeo.



Il casone di Valle Zappa

Una nota a parte merita il Casone di Valle Zappa. Il casone (1925-27) fu costruito su desiderio dell'allora proprietario Mario Malvezzi su progetto dell'architetto Duilio Torres, amante dello stile architettonico del nord-Europa. Se sia stato soltanto l'estro del progettista o anche quello del committente a 'trapiantare in laguna un gioiello Olandese' non si può dire. Se da un lato il casone di Valle Zappa non ha nulla a che vedere con le tradizionali case di caccia e pesca della laguna, dall'altro si inserisce perfettamente nel paesaggio lagunare amplificandone lo splendore.

A parte la sua bizzarra architettura, l'unico particolare che differenzia il casone di valle Zappa daglia altri è da ricercarsi all'interno: ogni camera da letto è tinteggiata con un diverso colore. Questo perché l'ospite che vi si reca al sabato e pernotta in attesa della battuta di caccia della domenica, dorme nella camera il cui colore è stato abbinato con la 'botte' a lui assegnata dal capo caccia, il quale nel corso della settimana ha tenuto d'occhio dove la selvaggina staziona (osei fàti) ed ha predisposto la 'graduatoria dei posti'.

http://www.ildogado.it/CosaVedere/ValleZappa/tabid/128/Default.aspx

martedì 28 giugno 2011

Lo spiedo della Osteria Emilia a Colbertaldo di Vidor

Specialità tipica di tutta la Pedemontana della Marca Trevigiana, lo spiedo è particolare soprattutto nel periodo autunnale - primaverile. Le carni infilzate vanno salate e unte, ma il segreto di una buona cottura è mantenere un fuoco costante per circa 5, 6 ore, che garantisce colore e sapore particolari. Si utilizzano carni miste di maiale, pollo, coniglio, vitello e uccelli.


In tavola questi bocconi vengono accompagnati con polenta e del buon Prosecco.

I comunicatori e i giornalisti della delegazione de l'Italia del Gusto lo hanno assaggiato alla Osteria Emilia, in quel di Colbertado di Vidor, al di fuori degli schiamazzi di certa enogastronomia di moda.

Da ricordare.

Osteria Emilia

piazza Vittorio Veneto 22

Colbertaldo - Vidor (TV)

tel: 340 4132995