mercoledì 23 marzo 2011

A Dolo incontro con Lattebusche

A Dolo, allo Spaccio del Contadino, abbiamo incontrato il Sig. Bortoli di Lattebusche, una grossa realtà del mondo della cooperazione. Anche qui a Dolo, ha voluto unirsi in un consorzio con la Cantina sociale locale e con Bareato carni: ho fatto degli acquisti e mi sono accorto che sono davvero convenienti: ricotta fresca e formaggi. Veramente buoni.


Lattebusche è una cooperativa operante da oltre 50 anni nel settore lattiero caseario, con sede a Busche, nel Bellunese, zona incontaminata e ricca di pascoli, con una lunga tradizione nell’allevamento del bestiame. Caratterizzato da un clima rigido con abbondanti precipitazioni nevose durante il periodo invernale e da estati brevi e fresche, il Bellunese rappresenta, anche per il carattere della gente, il tipico ambiente alpino, orgoglioso delle proprie tradizioni tramandate nel tempo attraverso l’esperienza e la narrazione orale. L’intensificazione dell’attività di allevamento del bestiame da latte, in particolare bovine della razza Bruna e Alpina, coincide per il Bellunese con il tramonto dello sfruttamento intensivo del patrimonio boschivo, in corrispondenza del declino della Serenissima Repubblica di Venezia sotto il cui dominio si trovava allora gran parte dell’attuale territorio provinciale. L’allevamento del bestiame da latte da parte dei piccoli proprietari di montagna e dei mezzadri di fondovalle, si pose allora come la più valida e naturale alternativa produttiva per la fragile economia rurale bellunese travolta dalla crisi della Serenissima. L'idea di raggruppare i piccoli allevatori del paese per lavorare il latte "a turno" presso un unico "casello", ottenendo in questo modo una riduzione dei costi di produzione ed un maggior guadagno, si impose durante quegli anni difficili in ogni piccolo centro della montagna bellunese, contribuendo in maniera determinante alla nascita delle locali tradizioni lattiero casearie e rappresentando al contempo una valida alternativa di lavoro al drammatico destino dell'emigrazione. Con il passare del tempo, specie nel secondo dopoguerra, in corrispondenza degli sviluppi socioeconomici del periodo, molte di queste piccole realtà entrarono in crisi e furono destinate a chiudere. Tuttavia ancora oggi, in molti paesi della montagna bellunese, è possibile trovare il ricordo di quelle prime latterie cooperative, dove si producevano burro, formaggi freschi dall'intenso sapore di latte chiamati appunto "latteria" e formaggi a pasta cotta destinati alla breve e media stagionatura. In altri casi gli allevatori locali reagirono e, tornando ad associarsi, estesero la base sociale della cooperativa comprendendo allevatori di paesi vicini, costituendo latterie cooperative di dimensioni più grandi capaci di fronteggiare con maggior forza lo squilibrio di mercato tra agricoltura di montagna e agricoltura di pianura. Nasce così a Busche nel 1954, per iniziativa di 36 soci fondatori la Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina, oggi Lattebusche. Obiettivo primario è stato allora convincere gli allevatori della zona che anche una loro struttura, oltre ai privati che venivano da fuori provincia, poteva raccogliere latte e dare subito una contropartita monetaria. Fatto questo innovativo e sconvolgente, se consideriamo che in quel periodo oltre 100 latterie "turnarie" provvedevano a trasformare il latte in provincia di Belluno, costituendo una economia agricola basata sull'autoconsumo e su improbabili opportunità di vendita. In questo contesto infatti il produttore agricolo si trovava a vestire, a seconda dei casi, i panni del coltivatore, dell'allevatore, del trasformatore e del venditore. Delegare ad altri la raccolta, trasformazione e commercializzazione è stata quindi la scelta che ha consentito la sopravvivenza agli allevatori, garantendo loro una somma di denaro certo, anziché forme di formaggio da stagionare e (all'occasione) vendere. L'allora nascente "Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina" è diventata progressivamente punto di riferimento, prima della provincia e successivamente di aree sempre più estese della regione.

Oggi Lattebusche raccoglie e lavora il latte dei 400 soci conferenti della cooperativa. Dislocata su 3 stabilimenti produttivi (Busche Bl, Chioggia Ve e Sandrigo Vi), conta 180 dipendenti, 80 agenti, 10 depositi, 7 agenzie di distribuzione e 3 punti di vendita diretta (Bar Bianco), una realtà regionale considerevole.

Stabilimento di Busche sede principale

via Nazionale, 59

32030 Busche (BL) - Italia

tel. +39 0439 3191 - fax +39 0439 319319

email: info@lattebusche.it

http://www.lattebusche.it/

martedì 22 marzo 2011

La Pata Twister ai Sapori dell’altro

Abbiamo assaggiato a Dolo uno snack davvero originale. Lo snack, ovvero la pata twister è una spirale di patatine fritte lunga 35 cm. Si tratta di una patata del peso di circa di 250 grammi tagliata e distribuita in un fine bastoncino di legno e successivamente fritta ed insaporita a proprio piacere. Per capirci meglio, la spirale viene effettuata con uno speciale attrezzo, e la patata viene infilata sullo stecco, non dalla parte della punta per questioni di attrito. La patata deve essere di qualità molto asciutta: si prediligono le patate siciliane, e proveranno con quelle di montagna. A Cesiomaggiore sono avvisati.


La storia di questa azienda nasce da un viaggio all'estero, dove questo tipo di snack è già molto diffuso. Fu un amico di Loran (uno dei titolari di Pata Twister) a notare una lunga fila di persone in attesa di fronte un chiosco su ruote.

Avendo appetito e non molto tempo disposizione per cercare un ristorante, decise di mettersi in fila attendendo il suo turno. L'appetito cresceva e, scorrendo avanti nella fila, notava le persone mangiare con gusto, questo curioso spiedino dall'odore invitante.

Ordinò uno spiedino classico (ketchup e maionese) e, dopo il primo morso, lo divorò in pochi minuti. Aveva scoperto un nuovo modo di proporre uno degli alimenti più famosi di tutto il pianeta: la patata. Rientrato in Italia, stiamo parlando del 2008, parlò di questo chiosco al suo amico Loran che, incuriosito e motivato dal possibile business, decise di approfondire l'argomento.

Pata Twister Italia Sas - Via Verdi, 9 - 35020 Legnaro (PD)

Email: info@patatwister.it

http://www.patatwister.it/

lunedì 21 marzo 2011

DOLO: I SAPORI DELL’ALTRO -3-

Le Venezie Sconosciute


9 marzo 2011

Particolarmente fruttuoso è stato l’incontro con il Gruppo Banca Carige, che ha sostenuto la manifestazione.

Banca Carige, che conta più di 46 filiali nel Veneto e affiancata anche da una rete assicurativa, è stata presente al convegno con tre cariche di grande rilievo: il Communication Specialist direttamente dalla sede centrale della banca in Liguria, Diego De Matia; il Direttore Capozona della filiale di banca Carige, Lino Cagnin; e il responsabile dell’Agenzia Carige Assicurazioni di Dolo, Andrea Favaro. Queste personalità hanno presentato la realtà dell’istituto finanziario che rappresentano, indicando quali fossero le potenzialità e le debolezze di una zona come quella della Riviera del Brenta. I comunicatori e i giornalisti hanno posto loro alcune domande in merito alla realtà locale in un momento in cui la crisi angoscia moltissime piccole e medie imprese che, come si sa, sono una realtà radicata nel tessuto industriale del nord-est. Banca Carige ha sentito, senza dubbio, gli effetti dello stallo ma ha permesso a moltissime imprese di uscirne in modo virtuoso. La crisi ha fatto ridurre la fiducia e quindi la propensione agli investimenti; la banca si sente di dover essere ancora più vicina al costrutto sociale, famiglie ma soprattutto imprese.