L’azienda è nella periferia di Abano Terme, in località Monterosso. L’azienda è nata nel 1997, ha sede legale ad Abano Terme, anche se la sua attività si sposta grazie al nomadismo in tutto il territorio del Parco Regionale dei Colli Euganei. Ad Abano, vicino al prato stabile di oltre 4000mq, c’è l’annesso rustico adibito alla lavorazione dei mieli e dei derivati dell’apicoltura (polline, propoli, cera, veleno d’ape e pappa reale), ci sono locali per il deposito delle varie attrezzature e materiali, e locali per la manutenzione e la pulizia delle arnie. Possiedo più di 300 arnie, dalle quali raccolgo il miele nel periodo da maggio a settembre.
L‘allevamento delle api, celebrato nei secoli anche da grandi poeti, diventa il veicolo per promuovere l’aspetto più genuino della nostra agricoltura, far conoscere alle giovani generazioni gesti e tecniche in armonia con la natura e l’ambiente. Da alcuni anni Igor Gatto è “ambasciatore” dell’apicoltura e si occupa di divulgazione: oltre che essere tecnico regionale e docente ai corsi specializzati tiene lezioni anche nelle scuole e partecipa alle iniziative delle fattorie didattiche. La sua azienda dispone di oltre trecento arnie, distribuite in vari punti dei Colli Euganei, in modo da ottenere miele di varietà differenti, sempre con una particolare attenzione alla qualità e alla salubrità di un prodotto ricercato ed apprezzato. Non lontano dal centro di Abano Terme, nella tranquilla frazione di Monterosso, è possibile acquistare nove specialità di miele insieme a pappa reale, propoli, cera e polline. Non mancano le artistiche e originali statuette e candele decorative fatte a mano. Miele di acacia, castagno, millefiori, melata di bosco, tarassaco, tiglio, trifoglio ed erba medica, girasole, frutteto.
APICOLTURA GATTO IGOR di Igor Gatto
Via Ferro Pezzolo, 5/A
ALBIGNASEGO (PD)
Tel. 049 810284, Cell. 349 8764524
Fax 049 810284
gatto.igor@virgilio.it
giovedì 11 marzo 2010
mercoledì 10 marzo 2010
Il Prosciutto di Montagnana di Daniolo e Violin de Umago ad AgriCamp
Simpatico confronto da Bacco e Arianna fra due prosciuttificio, uno veneto ed uno istriano.
Padova era rappresentata da Daniolo, un artigiano di Montagnana. Tipo tosto, con le idee ben precise. L’Istria, nel particolare Salvore, era rappresentata da una nostra vecchia conoscenza: il prosciuttificio PITIP.
Da un equilibrio perfetto tra tempi di salatura, peso del prosciutto, durata e condizioni di stagionatura scaturisce il sapore elegante vivo e pieno del Prosciutto Veneto: un equilibrio perfetto di dolcezza e profumo. Le sue caratteristiche organolettiche, il suo contenuto di sali, grassi e di proteine lo rendono adatto a qualsiasi dieta alimentare. Per il suo aroma delicato e personale, per la sua morbidezza, il Prosciutto Veneto è una base ideale per preparare antipasti, primi e secondi piatti, contorni di elevato livello gastronomico.
Il Prosciutto Veneto deve essere posto in commercio con:
1 - marchiatura dell’allevamento di provenienza ed idoneità delle cosce;
2 - marchiatura del macello autorizzato;
3 - sigillo metallico con mese ed anno di salatura;
4 - marchio a fuoco del Consorzio con indicazione dello stabilimento di produzione;
5 - marchio del produttore.
Le caratteristiche che distinguono “Il mio violino“da tutti gli altri prosciutti sono: l’uso di maiali allevati e macellati esclusivamente sul territorio istriano e la stagionatura dei prosciutti all’aria pura istriana. In base a ciò si potrebbe concludere che esiste un solo tipo di prosciutto “Il mio violino” su tutto il territorio istriano. ma non è così, e il motivo è nella storia dell’ Istria.
Il prosciutto nasce dalla necessità di conservare la carne il più a lungo possibile. Nell’entroterra istriano, dove non soffia la bora, il grasso e la pelle venivano asportati dal prosciutto per accelerarne la stagionatura. in questo metodo il prosciutto si asciugava più in fretta, mentre il grasso si poteva usare subito a scopi alimentari.
Così è nato quello che chiameremo “VIOLIN DE TINJAN” Sulla costa la situazione era all’ opposto, a causa della bora. Il grasso e la pelle rimanevano sulla coscia per non far asciugare troppo il prosciutto nel processo di stagionatura, ed è così che nasce il”VIOLIN DE UMAGO”. In epoca recente grazie alla tecnologia che permette di creare condizioni ottimali nella produzione, nasce un nuovo e moderno tipo di prosciutto “Il mio violino“ che pur mantenendo la tradizione, si differenzia nell’ aspetto.
DANIOLO DESIDERIO DI DANIOLO VITTORIO
V. CAMPANA 14 B
35044 MONTAGNANA (PD)Tel. : 0429 81512
Prosciuttificio PITIP
Franèeskija 52, 52475 Salvore - Croazia
TEL./FAX UFFICIO: +385 52 / 737 - 013
CELLULARE: +385 91 / 1737 - 015
VENDITA: +385 91 /5171 - 113
PER ORDINI DOPO L 'ORARIO DI LAVORO : +385 91/1737 - 014
e-mail: info@pitip.hr
www.pitip.hr
Padova era rappresentata da Daniolo, un artigiano di Montagnana. Tipo tosto, con le idee ben precise. L’Istria, nel particolare Salvore, era rappresentata da una nostra vecchia conoscenza: il prosciuttificio PITIP.
Da un equilibrio perfetto tra tempi di salatura, peso del prosciutto, durata e condizioni di stagionatura scaturisce il sapore elegante vivo e pieno del Prosciutto Veneto: un equilibrio perfetto di dolcezza e profumo. Le sue caratteristiche organolettiche, il suo contenuto di sali, grassi e di proteine lo rendono adatto a qualsiasi dieta alimentare. Per il suo aroma delicato e personale, per la sua morbidezza, il Prosciutto Veneto è una base ideale per preparare antipasti, primi e secondi piatti, contorni di elevato livello gastronomico.
Il Prosciutto Veneto deve essere posto in commercio con:
1 - marchiatura dell’allevamento di provenienza ed idoneità delle cosce;
2 - marchiatura del macello autorizzato;
3 - sigillo metallico con mese ed anno di salatura;
4 - marchio a fuoco del Consorzio con indicazione dello stabilimento di produzione;
5 - marchio del produttore.
Le caratteristiche che distinguono “Il mio violino“da tutti gli altri prosciutti sono: l’uso di maiali allevati e macellati esclusivamente sul territorio istriano e la stagionatura dei prosciutti all’aria pura istriana. In base a ciò si potrebbe concludere che esiste un solo tipo di prosciutto “Il mio violino” su tutto il territorio istriano. ma non è così, e il motivo è nella storia dell’ Istria.
Il prosciutto nasce dalla necessità di conservare la carne il più a lungo possibile. Nell’entroterra istriano, dove non soffia la bora, il grasso e la pelle venivano asportati dal prosciutto per accelerarne la stagionatura. in questo metodo il prosciutto si asciugava più in fretta, mentre il grasso si poteva usare subito a scopi alimentari.
Così è nato quello che chiameremo “VIOLIN DE TINJAN” Sulla costa la situazione era all’ opposto, a causa della bora. Il grasso e la pelle rimanevano sulla coscia per non far asciugare troppo il prosciutto nel processo di stagionatura, ed è così che nasce il”VIOLIN DE UMAGO”. In epoca recente grazie alla tecnologia che permette di creare condizioni ottimali nella produzione, nasce un nuovo e moderno tipo di prosciutto “Il mio violino“ che pur mantenendo la tradizione, si differenzia nell’ aspetto.
DANIOLO DESIDERIO DI DANIOLO VITTORIO
V. CAMPANA 14 B
35044 MONTAGNANA (PD)Tel. : 0429 81512
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martedì 9 marzo 2010
L'Azienda Agricola Bioecologica e Agriturismo Altaura e Monte Ceva
Hanno due sedi: una è a Casale di Scodosia in via Correr 25 in località Altaura.
La Fattoria e Agriturismo a Casale di Scodosia è un'antica Fattoria di 26 ettari di terreno coltivato secondo il metodo dell'agricoltura biologica che offre ai suoi visitatori la possibilità di conoscere dal vero la vita dei campi, gli animali della fattoria e le tradizioni contadine. La fattoria con i fossi e le siepi costituisce una zona di vegetazione sana e rigogliosa e un'oasi per la fauna selvatica. Un bosco di querce, noci, noccioli, frassini, ontani e paulownie ricopre metà azienda. Un ettaro è coltivato per la fauna selvatica. Dodici ettari di terreno sono coltivati a soia, mais, frumento ed erba medica. Tra le piante di actinidie c'è il ricovero per le pecore e si trovano le casette per le galline, le anatre e le oche e sotto le paulownie quello per i bovini e gli asini, i conigli hanno il loro recinto all'aperto. I visitatori potranno vedere in sicurezza, dall'apposita casetta di zanzariera, l'ape regina, i fuchi, le api operaie e degustare il miele direttamente dal favo, accarezzare asinelli, vitellini, coniglietti, maialini, pulcini, agnelli e capretti, imparare a tessere con un vecchio telaio e usare gli attrezzi della tradizione contadina. La Fattoria propone anche approfondimenti e laboratori su alcuni argomenti specifici quali la biodiversità e la salvaguardia dei semi, il benessere degli animali e la costruzione di ricoveri per polli, faraone e tacchini, la biotecnologia e la caldaia a biomassa legnosa, e gli insetti che popolano una azienda agricola biologica.
Per l'ospitalità, oltre allo spazio aperto, ci sono gli annessi rustici della settecentesca Villa Correr, c'è la vecchia stalla per ritrovarsi e un grande porticato dove guardare e usare il materiale raccolto e gli ex essiccatoi del tabacco, recentemente restaurati e dotati di tutti i requisiti per un soggiorno confortevole, ospitano le stanze per gli alloggi, le sale per la refezione e per incontri ed eventi, arredate con gusto semplice e familiare.
A Battaglia Terme in via Catajo 68 in località Cà Vecchia, ai piedi del Monte Ceva, si trova il complesso Agrituristico Ca' Vecchia.Comprende circa 50 ettari di bosco con ampie estensioni di riserva naturale integrale del Monte Ceva. All'interno della proprietà sono stati individuati tre sentieri, di diverse lunghezze e difficoltà, dotati di segnaletica indicativa e illustrativa delle specie botaniche e nell'ex fienile adiacente agli alloggi è custodito l'Erbario delle specie del Monte Ceva presenti all'interno dell'Azienda, realizzato dalla Prof.ssa Noemi Tornadore dell'Istituto di Geobotanica dell'Università di Padova, su commissione della proprietà. I visitatori saranno condotti attraverso i sentieri del colle e guidati a vedere e riconoscere le piante e le rocce caratteristiche del luogo, come pure a godere di suggestivi scorci panoramici sui Colli Euganei e se saranno fortunati vedranno i daini che vivono liberi nella proprietà. L'importanza della Biodiversità del Monte Ceva è riconosciuta a livello di Comunità Europea.
L'Erbario del Monte Ceva è custodito al primo piano dell'ex fienile nella sala riunioni, mentre al piano terra c'è uno spazio a disposizione per laboratori ed esperimenti.
La torretta serve da punto di avvistamento privilegiato degli animali. Nel restauro sono state adoperate le tecniche dell'architettura bioecologica: tetti ventilati, intonaci biologici a base di calce naturale; nella sala ritrovo-lettura gli intonaci sono mescolati con la paglia proveniente dalle coltivazioni biologiche dell'azienda.
Il soggiorno a Cà Vecchia è particolarmente consigliato a chi voglia immergersi nella quiete del bosco che la circonda ed avere l'opportunità di vedere alcuni daini che vengono spesso a dissetarsi nelle fontanelle che si trovano accanto agli edifici, ed essere a breve distanza da importanti centri storici, culturali e di grande interesse turistico. Il clima anche nelle estati più calde è un "microclima temperato"; data la posizione degli edifici all'interno di una piccola valle.
http://www.scuolafattoria.it/
La Fattoria e Agriturismo a Casale di Scodosia è un'antica Fattoria di 26 ettari di terreno coltivato secondo il metodo dell'agricoltura biologica che offre ai suoi visitatori la possibilità di conoscere dal vero la vita dei campi, gli animali della fattoria e le tradizioni contadine. La fattoria con i fossi e le siepi costituisce una zona di vegetazione sana e rigogliosa e un'oasi per la fauna selvatica. Un bosco di querce, noci, noccioli, frassini, ontani e paulownie ricopre metà azienda. Un ettaro è coltivato per la fauna selvatica. Dodici ettari di terreno sono coltivati a soia, mais, frumento ed erba medica. Tra le piante di actinidie c'è il ricovero per le pecore e si trovano le casette per le galline, le anatre e le oche e sotto le paulownie quello per i bovini e gli asini, i conigli hanno il loro recinto all'aperto. I visitatori potranno vedere in sicurezza, dall'apposita casetta di zanzariera, l'ape regina, i fuchi, le api operaie e degustare il miele direttamente dal favo, accarezzare asinelli, vitellini, coniglietti, maialini, pulcini, agnelli e capretti, imparare a tessere con un vecchio telaio e usare gli attrezzi della tradizione contadina. La Fattoria propone anche approfondimenti e laboratori su alcuni argomenti specifici quali la biodiversità e la salvaguardia dei semi, il benessere degli animali e la costruzione di ricoveri per polli, faraone e tacchini, la biotecnologia e la caldaia a biomassa legnosa, e gli insetti che popolano una azienda agricola biologica.
Per l'ospitalità, oltre allo spazio aperto, ci sono gli annessi rustici della settecentesca Villa Correr, c'è la vecchia stalla per ritrovarsi e un grande porticato dove guardare e usare il materiale raccolto e gli ex essiccatoi del tabacco, recentemente restaurati e dotati di tutti i requisiti per un soggiorno confortevole, ospitano le stanze per gli alloggi, le sale per la refezione e per incontri ed eventi, arredate con gusto semplice e familiare.
A Battaglia Terme in via Catajo 68 in località Cà Vecchia, ai piedi del Monte Ceva, si trova il complesso Agrituristico Ca' Vecchia.Comprende circa 50 ettari di bosco con ampie estensioni di riserva naturale integrale del Monte Ceva. All'interno della proprietà sono stati individuati tre sentieri, di diverse lunghezze e difficoltà, dotati di segnaletica indicativa e illustrativa delle specie botaniche e nell'ex fienile adiacente agli alloggi è custodito l'Erbario delle specie del Monte Ceva presenti all'interno dell'Azienda, realizzato dalla Prof.ssa Noemi Tornadore dell'Istituto di Geobotanica dell'Università di Padova, su commissione della proprietà. I visitatori saranno condotti attraverso i sentieri del colle e guidati a vedere e riconoscere le piante e le rocce caratteristiche del luogo, come pure a godere di suggestivi scorci panoramici sui Colli Euganei e se saranno fortunati vedranno i daini che vivono liberi nella proprietà. L'importanza della Biodiversità del Monte Ceva è riconosciuta a livello di Comunità Europea.
L'Erbario del Monte Ceva è custodito al primo piano dell'ex fienile nella sala riunioni, mentre al piano terra c'è uno spazio a disposizione per laboratori ed esperimenti.
La torretta serve da punto di avvistamento privilegiato degli animali. Nel restauro sono state adoperate le tecniche dell'architettura bioecologica: tetti ventilati, intonaci biologici a base di calce naturale; nella sala ritrovo-lettura gli intonaci sono mescolati con la paglia proveniente dalle coltivazioni biologiche dell'azienda.
Il soggiorno a Cà Vecchia è particolarmente consigliato a chi voglia immergersi nella quiete del bosco che la circonda ed avere l'opportunità di vedere alcuni daini che vengono spesso a dissetarsi nelle fontanelle che si trovano accanto agli edifici, ed essere a breve distanza da importanti centri storici, culturali e di grande interesse turistico. Il clima anche nelle estati più calde è un "microclima temperato"; data la posizione degli edifici all'interno di una piccola valle.
http://www.scuolafattoria.it/
lunedì 8 marzo 2010
I vini dei Colli Euganei all'AgriCamp 2010: pareri e opinioni a confronto
“Se penso a quello che era la vitivinicultura dei Colli Euganei alcuni anni orsono, non posso che segnalare l'impegno rigoroso che molte aziende stanno perseguendo a livello di eccellenza enoica. Giovanni Meneghini, amministratore delegato de Il Gusto Italiano, intervenendo alle giornate di informazione di AgriCamp 2010, il Campo della Comunicazione Territoriale in Agricoltura, ha così commentato :"In questi giorni abbiamo assaggiato degli ottimi vini,che rendono giustizia alla cattiva nomea che questa zona si era fatta tra gli esperti per produzioni quantitative esasperate e del tutto inadeguate.”
Mimmo Vita, presidente nazionale UNAGA, nel corso della tavola rotonda di apertura di AgriCamp 2010, ha osservato : “Personalmente amo i vini rossi dei Colli Euganei, anche se la zona è conosciuta soprattutto per i suoi ottimi vini bianchi”.
Gli stessi concetti sono stati ribaditi anche da Antonio Dal Santo, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini DOC dei Colli Euganei, che ha tenuto a mettere in luce il lavoro fatto dal Consorzio stesso.
Il Comitato di Certificazione Europea del gusto sta scegliendo in questi giorni i vini e le aziende della provincia di Padova da invitare alle manifestazioni della rete dei Borghi Europei del gusto.
Mimmo Vita, presidente nazionale UNAGA, nel corso della tavola rotonda di apertura di AgriCamp 2010, ha osservato : “Personalmente amo i vini rossi dei Colli Euganei, anche se la zona è conosciuta soprattutto per i suoi ottimi vini bianchi”.
Gli stessi concetti sono stati ribaditi anche da Antonio Dal Santo, presidente del Consorzio di Tutela dei Vini DOC dei Colli Euganei, che ha tenuto a mettere in luce il lavoro fatto dal Consorzio stesso.
Il Comitato di Certificazione Europea del gusto sta scegliendo in questi giorni i vini e le aziende della provincia di Padova da invitare alle manifestazioni della rete dei Borghi Europei del gusto.
Ad Agricamp 2010 il Moscato di Momiano dell'Istria e il Moscato Fior d'Arancio dei Colli Euganei
Ad AgriCamp 2010, i Campo della Comunicazione Territoriale in Agricoltura che si è tenuto nei Colli Euganei alla fine del mese di febbraio, hanno partecipato gli Uffici Turistici di Buie, Cittanova, Umago e Verteneglio, proponendo, fra le altre eccellenze, il Moscato di Momiano.
“II Moscato di Momiano lo beveva l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. Lo voleva per i suoi pranzi importanti. Lo sceglieva per il suo inconfondibile profumo, per il colore, il sapore, tant'è che lo insignì di diverse medaglie d'oro. Ma che cos'ha di eccezionale Momiano? La posizione giusta, a 250 metri sul livello del mare, la terra buona, l'aria frizzante, resa tale dall'incontro di correnti che salgono dal mare e scendono dalle montagne. Da Oscurus a San Mauro a Merischie si possono già vedere le viti piantate solo qualche anno fa. Sono molto delicate. Una pioggia più forte o una grandinata possono compromettere il lavoro di una stagione. Tutta l'arte del fare il moscato sta proprio nel portare a giusta maturazione il loro frutto. L'acino è molto delicato, basta un niente e si svuota del succo. Prima dell'esodo, Momiano aveva novanta numeri civici sulle rispettive case. Gli edifici, tuttora esistenti, erano a più piani e quindi di gente ce n'era. Dopo gli anni Cinquanta rimasero qui soltanto sette famiglie: Bassa, Giurgevich, Pelin, Biloslavo, Scaramello, Orlando e Salich. I campi incolti, la migrazione verso le industrie e le aziende sociali di chi era rimasto, hanno contribuito a far sparire usi e costumi, o a trasformarli in riti da consumarsi soltanto all'interno della famiglia. Ad un certo punto, i giovani della zona si sono resi conto che c'era una strada sicura da percorrere: quella della tradizione. Tornare al lavoro dei campi, con l'impegno di tutta la tecnologia necessaria e la presentazione, qualificata e qualificante, dei prodotti sul mercato. A spronare la generazione dei trentenni a produrre ed imbottigliare i vini sono stati anche i riconoscimenti ottenuti in occasione della Festa di San Martino, tornata in auge dopo anni di silenzio. Da qualche anno, infatti, l'11 novembre si premiano i vini migliori di tutta la zona. È una sagra che dura diversi giorni e che riassume in questo periodo dell'anno tutti i contenuti e gli appuntamenti che, una volta, avevano luogo nei paesetti del Buiese. Si svolgono incontri di bocce, si balla in piazza e per le strade, si beve vino in una generale, inevitabile, euforia.”
AgriCamp 2010 è stata la giusta occasione per degustare il Moscato di Momiano e il Moscato Fior d'Arancio dei Colli Euganei. “Il nome Fior d’Arancio deriva dalla caratteristica nota di agrumi che caratterizza il Moscato giallo allevato nei particolari terreni vulcanici dei Colli Euganei. Colore giallo ambrato. Al naso sensazioni di scorza di arancio candita, datteri e miele di zagara, con un fondo di speziatura dolce. In bocca è dolce e morbido, con una buona freschezza e persistenza gustativa.”
“II Moscato di Momiano lo beveva l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. Lo voleva per i suoi pranzi importanti. Lo sceglieva per il suo inconfondibile profumo, per il colore, il sapore, tant'è che lo insignì di diverse medaglie d'oro. Ma che cos'ha di eccezionale Momiano? La posizione giusta, a 250 metri sul livello del mare, la terra buona, l'aria frizzante, resa tale dall'incontro di correnti che salgono dal mare e scendono dalle montagne. Da Oscurus a San Mauro a Merischie si possono già vedere le viti piantate solo qualche anno fa. Sono molto delicate. Una pioggia più forte o una grandinata possono compromettere il lavoro di una stagione. Tutta l'arte del fare il moscato sta proprio nel portare a giusta maturazione il loro frutto. L'acino è molto delicato, basta un niente e si svuota del succo. Prima dell'esodo, Momiano aveva novanta numeri civici sulle rispettive case. Gli edifici, tuttora esistenti, erano a più piani e quindi di gente ce n'era. Dopo gli anni Cinquanta rimasero qui soltanto sette famiglie: Bassa, Giurgevich, Pelin, Biloslavo, Scaramello, Orlando e Salich. I campi incolti, la migrazione verso le industrie e le aziende sociali di chi era rimasto, hanno contribuito a far sparire usi e costumi, o a trasformarli in riti da consumarsi soltanto all'interno della famiglia. Ad un certo punto, i giovani della zona si sono resi conto che c'era una strada sicura da percorrere: quella della tradizione. Tornare al lavoro dei campi, con l'impegno di tutta la tecnologia necessaria e la presentazione, qualificata e qualificante, dei prodotti sul mercato. A spronare la generazione dei trentenni a produrre ed imbottigliare i vini sono stati anche i riconoscimenti ottenuti in occasione della Festa di San Martino, tornata in auge dopo anni di silenzio. Da qualche anno, infatti, l'11 novembre si premiano i vini migliori di tutta la zona. È una sagra che dura diversi giorni e che riassume in questo periodo dell'anno tutti i contenuti e gli appuntamenti che, una volta, avevano luogo nei paesetti del Buiese. Si svolgono incontri di bocce, si balla in piazza e per le strade, si beve vino in una generale, inevitabile, euforia.”
AgriCamp 2010 è stata la giusta occasione per degustare il Moscato di Momiano e il Moscato Fior d'Arancio dei Colli Euganei. “Il nome Fior d’Arancio deriva dalla caratteristica nota di agrumi che caratterizza il Moscato giallo allevato nei particolari terreni vulcanici dei Colli Euganei. Colore giallo ambrato. Al naso sensazioni di scorza di arancio candita, datteri e miele di zagara, con un fondo di speziatura dolce. In bocca è dolce e morbido, con una buona freschezza e persistenza gustativa.”
domenica 7 marzo 2010
L’Azienda agricola agrituristica L’Alveare
Nel suggestivo e variopinto Parco naturale dei Colli Euganei, ricco di vigneti, oliveti e castagni, si trova il Monte della Madonna. Proprio alle pendici del colle, circondata da vigneti, si trova l'azienda vitivinicola e agrituristica “L'Alveare”.
L‘azienda agricola, forte di una lunga tradizione viticola ed enologica, inserita in un habitat ideale per la coltivazione della vite, produce e vende direttamente al pubblico vini D.O.C. e tipici provenienti dai vigneti aziendali in collina. La famiglia Padovan cura nei dettagli l’offerta gastronomica proponendo piatti della tradizione locale, a base di prodotti tipici genuini e controllati. Ricordiamo le fettuccine al ragù e all’anatra, i bigoli, gli gnocchi, la faraona, il coniglio, il germano arrosto, i pasticci a base di verdure di stagione, il brasato alla contadina accanto a piatti più creativi ed elaborati per i quali vengono organizzate delle cene a tema nei mesi invernali: è il caso della faraona con ripieno di castagne e la tacchina ripiena. E’ possibile acquistare anche dell’ottimo miele. La cortesia e l’accoglienza sono il valore aggiunto dell’azienda. Non manca lo spazio per i bambini con un bel parco giochi.
Vendita diretta vini D.O.C. e tipici dei Colli Euganei, cucina con piatti tipici il sabato e domenica, venerdì
Azienda Agricola Agrituristica L’alveare
Via Bagnara Alta, 641 - Zovon, Vò Euganeo (Padova), Italia
Tel +39 049 9940485/323
Fax +39 049 9940485
L‘azienda agricola, forte di una lunga tradizione viticola ed enologica, inserita in un habitat ideale per la coltivazione della vite, produce e vende direttamente al pubblico vini D.O.C. e tipici provenienti dai vigneti aziendali in collina. La famiglia Padovan cura nei dettagli l’offerta gastronomica proponendo piatti della tradizione locale, a base di prodotti tipici genuini e controllati. Ricordiamo le fettuccine al ragù e all’anatra, i bigoli, gli gnocchi, la faraona, il coniglio, il germano arrosto, i pasticci a base di verdure di stagione, il brasato alla contadina accanto a piatti più creativi ed elaborati per i quali vengono organizzate delle cene a tema nei mesi invernali: è il caso della faraona con ripieno di castagne e la tacchina ripiena. E’ possibile acquistare anche dell’ottimo miele. La cortesia e l’accoglienza sono il valore aggiunto dell’azienda. Non manca lo spazio per i bambini con un bel parco giochi.
Vendita diretta vini D.O.C. e tipici dei Colli Euganei, cucina con piatti tipici il sabato e domenica, venerdì
Azienda Agricola Agrituristica L’alveare
Via Bagnara Alta, 641 - Zovon, Vò Euganeo (Padova), Italia
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