venerdì 4 febbraio 2011

Alla faccia della Cina!

Un giornale Americano scrive:


PRESIDENT OBAMA hoped his "Win the future" message would rally Americans behind a plan to invest in education and infrastructure. But China seems ready to beat America at winning the future:

The Telegraph reports:

City planners in south China have laid out an ambitious plan to merge together the nine cities that lie around the Pearl River Delta.

The "Turn The Pearl River Delta Into One" scheme will create a 16,000 sq mile urban area that is 26 times larger geographically than Greater London, or twice the size of Wales.

The new mega-city will cover a large part of China's manufacturing heartland, stretching from Guangzhou to Shenzhen and including Foshan, Dongguan, Zhongshan, Zhuhai, Jiangmen, Huizhou and Zhaoqing. Together, they account for nearly a tenth of the Chinese economy.

Over the next six years, around 150 major infrastructure projects will mesh the transport, energy, water and telecommunications networks of the nine cities together, at a cost of some 2 trillion yuan (£190 billion). An express rail line will also connect the hub with nearby Hong Kong.

Al che si spiega la nostra crisi: se la Cina si sviluppa a questa velocità, non restano molte risorse per l’Occidente, anzi il drenaggio sarà sempre più forte.

Non ci resta che sviluppare un’agricoltura più moderna, accorpare sempre più le piccole industrie, per ottenere economie di scala maggiormente in linea con il futuro del mercato. Non ci sono dubbi: la Cina sarà la padrona del mondo, e con essa l’India.

Un francese aveva proposto l’unione immediata, effettiva, delle sei nazioni fondatrici del Mec, l’originale nucleo dell’Unione Europea: sembrava, e sembra, una buona idea, ma i politici l’hanno posta nel dimenticatoio perché avrebbe voluto dire un’Europa a due o più velocità.

Risultato: non c’è nessuna velocità.

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