Il pastin rappresenta un’importante tradizione della cultura gastronomica della Provincia di Belluno. Il pastin nasce negli anni in cui la macellazione del maiale era un momento di festa, ma anche di necessità, per le comunità contadine che abitavano i paesi della Provincia; anni in cui la cucina era basata su un’alimentazione semplice e “povera”. Tracce bibliografiche del prodotto si trovano ad esempio nella prefazione al libro dello scrittore bellunese Gianluigi Secco: “Polenta e Tocio” edito nel 1972. Comunque, povera non vuol dire assolutamente poco gustosa.
Il pastin è un impasto di carne di suino e bovino, con aggiunta di grasso/lardo, sale, pepe, spezie e aromi vari (chiodi di garofano, aglio, cannella) e vino bianco, che si differenziano leggermente a seconda delle diverse zone di produzione, e dei macellai. Il pastin è un prodotto fresco che si può consumare dopo la preparazione.
Il pastin viene preparato oggi nei laboratori di macelleria. Si tratta di un impasto di carni bovina e suina impastate a mano con l’aggiunta dei suddetti ingredienti e aromi. L’impasto viene successivamente tritato con l’utilizzo di tritacarne con fori di diametro variabile a seconda delle differenti consuetudini. Per tradizione, viene consumato a seguito di cottura alla griglia o in padella e accompagnato da polenta. Secondo noi, uno dei migliori è quello di Adriano Sperandio, che tiene bottega in piazza a Villa di Villa di Mel: lo conosciamo da tanto tempo, e garantiamo sulla sua serietà.
Macelleria Eredi Sperandio Renato Di Sperandio Adriano & C.
Piazza Indipendenza, 6
32026 Mel
Tel.: (+39) 0437747063
mercoledì 27 gennaio 2010
Il pastin di Adriano
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