domenica 24 gennaio 2010

L’avventura del Bar allo Sportivo


Siamo a San Canzian d’Isonzo: Roberto Manera ci dice di andare a quel bar, perché ci sono alcuni spuntini, ma il solito non capisce le indicazioni e andiamo dritti nell’altro bar (notare che ce ne sono due, ma tant’è). Finito di mangiare il toast, dopo precedente spuntino al Principato di Bean, fumo tranquillo una sigaretta e mi vedo arrivare una signora che mi fa notare l’errore.


Trasloco veloce e andiamo a vedere e sentire: il bar è stato aperto nel 1930 dal nonno del marito di Nevia, così si chiama la signora, come trattoria. Dopo varie gestioni, quattro anni fa l’ha ripreso Federica, l’attuale titolare, nonché figlia di Nevia.

Nevia, ha una particolarità, che le piave cucinare:dal pane fatto in casa come una volta, anche condito con kummel, semi papavero, sesamo e così via ai primi piatti. Le riescono benei primi piatti, gnocchi e pasticcio, ma anche con i secondi non scherza. Il bacalà è eccezionale: lascia un po’ di pelle bianca per renderlo migliore e per legare gli elementi, ci mette quattro o cinque acciughe pestate, olio, e lo cuoce piano piano, 4 ore, sulla cucina economica.

E poi c’è da sbizzarrirsi: omelettes con spinaci, mozzarella, prosciutto. E il brodetto di pesce con la polenta, frittate varie e dolciumi in genere, con le mele e la birra che danno leggerezza. Figurarsi se non facevamo il terzo spuntino.

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