Ora andiamo a vedere a cosa servono le acque termali. La cura mediante acqua termale é una terapia basata sull'assunzione per via orale di bibite termali che di solito sono utili per la rigenerazione funzionale del corpo. Le acque termali sono classificate in base ad alcuni criteri identificativi che corrispondono a caratteri generali (colore, odore, sapore, limpidità, colloidi), ad analisi chimico-fisiche (temperatura, densità, indice di rifrazione, abbassamento crioscopico, pressione osmotica, pH, conducibilità elettrica), a risultati delle analisi chimiche (residuo fisso a 100°C, a 180°C, al rosso scuro, ammoniaca, nitriti, nitrati, ossigeno, idrogeno solforato, grado solfidrometrico, durezza, alcalinità, arsenico, ozono, azione catalitica, reazione al cloridrato di benzidina, gas).
Le acque minerali possono essere classificate in maniera diversa a seconda del parametro (proprietà terapeutiche, caratteristiche chimiche, fisiche, chimico-fisiche).
Con riferimento alla concentrazione salina, in base al residuo fisso a 180°, le acque sono distinte in:
- acque oligominerali con residuo non superiore a mg200/l;
- acque mediominerali con residuo compreso tra mg.200/l e 1/l;
- acque minerali (in senso stretto) con residuo superiore a 1/1.
Questa classificazione non deve creare confusione perché, secondo la legge italiana, esse sono tutte “acque minerali” usate per le loro qualità terapeutiche speciali e la differenza riguarda solo il contenuto “in minerali”.
In relazione alla temperatura si distinguono:
- acque fredde, con temperatura alla sorgente inferiore a 20°C
- acque calde o termali con temperatura superiore a 20°C. A loro volta le acque termali si distinguono in:
- ipotermali (con temperatura tra 20° e 30 °C)
- omeotermali (con temperatura tra 30° e 40°C)
- ipertermali (con temperatura superiore a 40°C).
Guardando alla composizione salina è possibile individuare:
- acque solfuree, se c’è una prevalenza dell’anione solfidrile;
- acque salse se c’è una prevalenza dell’anione cloruro;
- acque solfate se prevale l’anione solfato;
- acque bicarbonate se c’è prevalenza dell’anione bicarbonato.
A loro volta questi tipi di acqua possono presentare degli altri anioni in qualità significative determinando dei sottotipi es. acque salso-bicarbonate, acque salsobromoiodiche…
In Italia è adottata la classificazione di Marotta e Sica nella quale sono presi in considerazione aspetti quantitativi e qualitativi e che di seguito, per completezza, vi forniamo.
Classificazione italiana della acque minerali secondo Marotta e Sica (Annuali di chimica applicata).
Acque oligominerali
- (Residuo a 180° non superiore a 0,200°/00)
Acque medio minerali
- (Residuo a 180° superiore a 0.200°/00 inferiore a 1,00°/00)
Acque minerali
- Salse
- Solfuree
- Arsenicali ferruginose
- Bicarbonate
- Solfate
ACQUE DA BAGNO
Acque fredde
(Temperatura non superiore a 20°C)
Salse
Solfuree
Bicarbonate
Acque ipotermali
(Temperatura tra 20° e 30°C)
Salse
Solfuree
Bicarbonate
Acque termali
(Temperatura tra 30° e 40°C)
Salse
Solfuree
Solfate
Acque ipertermali
(Temperatura superiore a 40°C)
Salse
Solfuree
Bicarbonate
Solfate
Le patologie che possono trarre beneficio dalle cure termali, sono indicate dal Ministero della Salute con decreto e sono le seguenti:
Malattie reumatiche:
- osteoartrosi ed altre forme degenarative;
- reumatismi extra articolari.
Malattie delle vie respiratorie:
- sindromi rinosinusitiche-bronchiali croniche;
- bronchiti croniche semplici o accompagnate da componente ostruttiva (con esclusione dell’asma e dell’enfisema avanzato, complicato da insufficienza respiratoria grave o da cuore polmonare cronico).
Malattie dermatologiche:
- psoriasi (esclusa la forma pustolosa, eritrodermica);
- eczema e dermatite atopica (escluse le forme acute vescicolari ed essudative);
- dermatite seborroica ricorrente.
Malattie ginecologiche:
- sclerosi dolorosa del connettivo pelvico di natura cicatriziale e involutiva;
- leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche e distrofiche.
Malattie O.R.L.:
- rinopatia vasomotoria;
- faringolaringiti croniche;
- sinusiti croniche;
- stenosi tubariche;
- otiti catarrali croniche;
- otiti croniche purulente non coleostomatose.
Malattie dell’apparato urinario:
- calcolosi delle vie urinarie e sue recidive.
Malattie vascolari:
- postumi di flebopatie di tipo cronico.
Malattie dell’apparato gastroenterico:
- dispepsia di origine gastroenterica e biliare;
- sindrome dell’intestino irritabile nelle varietà con stipsi.
lunedì 20 dicembre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento