Incontriamo Alexji Mavric, e tra una battuta e l’altra,salta fuori il menu di natale. Siamo incuriositi dal fatto che la vicinanza e la facilità di scambi commerciali stanno riducendo le differenze, almeno in cucina. Eccone un esempio:
Lingua di vitello su lettino di insalata di barbabietole
Formaggio fresco con miele e olio d'oliva
Brodo di verdura della casa
Gnocchi di spinaci proposti in terrina di formaggio al radicchio trevigiano e prosciutto crudo
Controfiletto di maiale in crosta di rosmarino
Rollé di vitello in salsa propria
Purea di verdura accompagnato da verdura julienne
Crema della nonna
Oppure:
Affettato di Natale
(Prosciutto crudo del Carso, stomaco farcito alla Tolminese, spiedino di formaggio,
insalata di ravanelli neri)
Gnocchi di patate caserecci con selvaggina in salmì
Tagliatelle con salsa al formaggio ed essenza di tartufo
Risotto con calamari e zucchine
Costoletta di vitello in crosta di funghi porcini su frittata di mele
Filetto di maiale leggermente affumicato su purea di broccoli con salsa al ginepro
Verdura novella in padella
Panna cotta di kefir con salsa alla vaniglia
Pera cotta in vino Terrano farcita alle mandorle
Insomma, la cucina veneta e friulana si sta contaminano con quella slovena. Sono lontani gli anni della guerra fredda.
lunedì 27 dicembre 2010
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