venerdì 31 dicembre 2010

Tramonto del Prosecco?

E’un pezzo che lo sospetto: il prosecco ha fatto il benessere delle nostre colline, ma ora sembra che stia crollando. Il prosecco non era niente, trenta o quarant’anni fa, i contadini producevano vino che vendevano a damigiane, e con la spumantizzazione hanno trovato il ben di dio. Ma ora sembra sia finita.


Leggiamo su Time, in un articolo di Stephan Faris: “According to the Italian farmers' association Coldiretti, exports of spumante jumped 22% in the first half of 2010 — much of that thanks to demand from the U.S. — following a year in which Italian growers outproduced the French region of Champagne for the first time.”

“Italy's main competitive advantage, so far, has been price. The bulk of the country's sales come from prosecco, a relatively cheap sparkling wine, easy to produce and often of low quality. While a bottle of Dom Perignon will ring in at well over $100, after having spent years in the cellar, a good prosecco takes just a few months to move from vine to wineglass and rarely costs more than $15.”

Ecco: la qualità del prodotto. E’ un tasto dolente, se non si cambia strada va tutto a remengo. Un mio amico ha predetto il crollo fra cinque anni, a me sembrano tanti. Comunque, puntare solo sul prezzo per conquistare i mercati, non è una strategia di lungo periodo.

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