lunedì 1 marzo 2010

AGRICOLTURA E PARCO, UN BINOMIO IMPRESCINDIBILE

Non solo economia locale e sviluppo sostenibile, ma anche mantenimento delle biodiversità, delle tradizioni e della tipicità dei paesaggi dei Colli Euganei.


Sono questi gli elementi di maggiore rilievo che caratterizzano l’agricoltura del Parco per la quale l’Ente si sta impegnando con diversi interventi e progetti di supporto.

Oltre ad appoggiare le attività di promozione dei prodotti tradizionali euganei attraverso contributi alle associazioni del territorio, l’Ente interviene con azioni mirate che interessano i maggiori comparti produttivi.

In ambito vitivinicolo si sta realizzando un progetto di riqualificazione di un’area di proprietà del Demanio regionale a Galzignano Terme in località Chiesa Vecchia. Gli interventi previsti sono la creazione di una rete sentieristica attorno al colle, un’area attrezzata per pic nic e la messa a dimora di barbatelle di vitigni autoctoni che andranno a costituire un vigneto sperimentale didattico in collaborazione con il Consorzio Vini D.O.C. “Colli Euganei” e il Centro di Ricerche per la viticoltura (CRA-VIT).

Per quanto concerne l’olivicoltura, l’Ente Parco da alcuni anni è impegnata sul fronte della lotta alla mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) mediante la distribuzione gratuita di trappole per la cattura massale che coinvolge attualmente circa 350 aziende dell’areale euganeo per un ammontare di circa 80mila piante. Contemporaneamente è stata avviata un’azione di monitoraggio sulla mosca dell’olivo condotta in collaborazione con il Dipartimento di Entomologia dell’Università agli studi di Padova su un campione di circa 11 aziende distribuite in maniera omogenea sul territorio.

Azioni che s’inseriscono nei principi dell’agricoltura ecocompatibile promossa dall’Ente Parco che intende fornire così assistenza tecnica e linee di indirizzo colturale a basso impatto ambientale.

Tra i prodotti tradizionali del Parco spiccano i piselli che vantano un glorioso passato di produzione nell’area meridionale dei Colli Euganei oggetto di una sperimentazione finalizzata alla valutazione quali-quantitativa delle migliori cultivar nane e precoci che meglio si adattano alle condizioni pedoclimatiche della zona storicamente vocata. L’iniziativa di valorizzazione ha portato nel 2009 alla costituzione di un’associazione di produttori denominata “Bisi & Bisi” che si affianca all’Ente Parco e alla Pro Loco di Baone nello svolgimento delle attività in corso tra le quali rientra anche il coinvolgimento dei ristoranti ed agriturismi locali nella presentazione di serate a tema.

Anche l’apicoltura è stata oggetto di un intervento di supporto volto ad incrementare il patrimonio apistico (nuclei di api e api regine) dei Colli Euganei e a rinnovare le arnie.

La produzione tradizionale del Parco si sta, inoltre, inserendo con successo nei circuiti dell’agricoltura biologica con un costante incremento di aziende che attuano la conversione delle proprie colture, grazie all’azione di supporto avviata dall’Ente Parco sia nel sostegno delle spese di certificazione che dell’assistenza tecnica. Attualmente sono quasi 40 le aziende certificate biologico,

tra le quali uno dei tre frantoi del territorio, situate in quasi tutti i 15 Comuni del Parco, tra questi Baone risulta essere quello con la maggiore superficie coltivata con il metodo biologico.

A corollario di questo impegno istituzionale l’Ente Parco sta lavorando per promuovere i prodotti agroalimentari del territorio tramite la stesura di disciplinare per la concessione e l’utilizzo del logo del Parco Regionale dei Colli Euganei a favore delle aziende agricole che renderanno riconoscibile e tracciabile i prodotti dell’area Parco.

Infine, mediante appositi capitoli di bilancio l’Ente Parco è impegnato nelle attività di prevenzione e risarcimento danni causati dalla fauna selvatica. Con l’approvazione della L.R. n. 1 del 05/01/2007 “Piano Faunistico Venatorio Regionale (2007-2012)”, la Regione Veneto ha escluso dai risarcimenti le aree protette. L’Ente Parco dei Colli Euganei ha deciso, quindi, di dare risposta alle richieste danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni primarie all’interno del territorio di competenza attraverso l’assegnazione di un contributo. L’Ente è operativo dal 2008 sia per quanto riguarda i sopralluoghi aziendali e l’accertamento del danno, sia per l’erogazione del contributo a titolo di risarcimento che avviene, normalmente, entro il febbraio dell’anno successivo.

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